venerdì 8 gennaio 2010

Kill them all.

Tutti noi abbiamo una paranoia, qualcosa che ci perseguita, quel pensiero fisso che ci fa dormire male la notte. C'è l'imprenditore che pensa all'ultimo imbroglio sui bilanci, il vecchio con la mentalità antica che pensa "eh, anche oggi ho mangiato" (mia nonna docet), lo sfigato che pensa "la mia ragazza non mi ha fatto le corna, no, non me le ha fatte", e c'è l'idiota che pensa "speriamo che non ci sono zanzare". L'idiota sono io. Con Polkan ho addirittura elaborato una legge : una zanzara c'è sempre (per esempio, adesso da qualche parte in questa stanza ce n'è una, magari sta guardando me che scrivo,e si compiace del fatto che la cito.Il problema è che lo penso davvero). Non le odio tanto per le punture, certo, anche per quelle, ma sono superflue. Non sopporto il ronzio nelle orecchie, quello mi manda in paranoia, mi stizza, mi toglie il sonno (quando ho fatto leggere il post a Polkan, in questo preciso punto ha esclamato "quoto"). Se vedo una zanzara in stanza, non vado a letto finchè non la uccido, non servirebbe, non dormirei. Sono furbe, quello che fanno non è mai a caso , è studiato nei minimi dettagli, e si evolvono velocemente. Le ho spesso immaginate sedute a tavolino, sorseggiando sangue di prima qualità, che decidono e studiano la strategia da attuare per arrivare al mio sangue, tipo i truffatori. Poi il capo zanzara da il segnale alle altre che attendono fuori e irrompono tutte in casa mia. Una si fa vedere di proposito, e le altre agiscono alle mie spalle, con la più veloce che mi ronza nell'orecchio per distrarmi e non far uccidere quella che si è immolata per prima.

Sergente: Ok. Tutto pronto? Avete tutto?
Soldati: Si, signore.
Sergente: Bene. Ripassiamo gli schemi per l'ultima volta. Uno alla volta, ditemi quello che dovete fare:
Infiltrato: Al suo segnale, invado lo schermo visivo di Kura, cosicchè si distrae, e aspetto che il ricognitore fa la sua mossa.
Ricognitore: Quando Kura manca il bersaglio la prima volta, volo all'orecchio, poi corro giù per uscire dal campo visivo, e mi apposto sulla scarpa aspettando il nuovo segnale.
Recluta: Io...ho paura signore.
Sergente: Cosa?
Recluta: Non posso farcela.
Sergente: Muovi il pungiglione! Non fare la mosca e dimmi qual'è il tuo ruolo.
Recluta: La seguo. Poi arrivati alla schiena, io convergo e punto al braccio.
Sergente: Perfetto. Manchi solo tu, non mi deludere.
Cecchino: Stia tranquillo. Aspetto qui fino a quando non siete tutti pieni, a quel punto vado a dargli il colpo finale sul naso, dandovi la possibilità di scappare. Nel caso qualcosa dovesse andare storto, vi ho voluti bene!
Sergente: Bene. Tutti pronti. E' arrivato il momento, scateniamo l'inferno!

Mi chiedo quale gruppo sanguigno preferiscano.
Bello quando mia mamma comprò il fornellino Raid Night&Day. Entusiasta come un bambino quando si "innamora" della prima bimbetta che gli sorride, andai a inserirlo nella spina, mi misi tranquillo nel letto, e, cacchio, funzionava: le zanzare entravano quasi mai, e se entravano le vedevi deboli, facili da ammazzare. Bello quando l'anno dopo le vedevo a gruppi di tre svolazzare sul fornellino appena comprato, lo stesso, identico, come se mi prendessero per il culo. Mi è capitato anche di ucciderne qualcuna nascostaci sopra.
Ne ho provati molti di rimedi contro le zanzare, ma ogni anno l'evoluzione ha portato a rendere vana ogni mia precauzione. Così decisi di imparare a conoscerle, un pò come fanno i killer professionisti con le loro vittime. Arrivai al punto che sapevo esattamente dove si nascondevano. Prima di andare a dormire mi muovevo silenzioso per la stanza, e le andavo ad ammazzare una per una. I posti più classici erano la soglia del balcone (causa non ci si aspetta mai che la zanzara è dove si esce), dietro la tenda (nell'angolo vicino al letto, pronta per correre vicino all'orecchio), e sotto il fornellino (non si aspettavano mai che sapessi che si sarebbero messe dove, appunto, non ci si aspetta). Il fornellino io lo uso come trappola ormai. Non dimenticherò mai quando in Grecia uccisi una zanzara mentre dormivo, la presi a pugni sul letto, mia mamma e mio fratello possono confermare l'accaduto, d'altronde me lo hanno detto loro. Poi però un giorno tutto è cambiato.
Le sentivo ronzare e non le trovavo, le trappole non funzionavano più, il classico metodo "fai finta di essere distratto e uccidi" non aveva più senso di esistere, avevo punture ovunque e non le riuscivo a vedere, l'Autan era diventato ormai la via più facile per arrivare a me. Sono passato dallo stare tranquillo e fare il fenomeno, all'essere un idiota pasto per parassiti. I balconi dovevano restare rigorosamente chiusi, soprattutto d'estate, le luci sempre spente. Diventavo intrattabile se sapevo che nel posto in cui vivevo c'era una zanzara, e litigavo con chiunque accendeva la luce o apriva il balcone, anche solo per pochi secondi. Ho fatto mettere le zanzariere.

Kura

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