domenica 31 gennaio 2010

Cd-rom.

Sono sveglio da 29 ore e, non avendo nulla da fare (sono le 4.00 e non c'è anima viva), ho meditato sulla mia giornata e vi ho scritto un post. La mia giornata è stata come molte altre, e mi ha fatto notare che tutto tira tutto, mi spiego. Già il fatto che ormai qualsiasi cosa mi fa pensare "ora ci scrivo un post" è un chiaro segno di ciclicità, a parer mio. Guardo mia nonna e penso di scrivere un post su mia nonna, vedo la gente come guida e penso "post" (a breve avrete il post sui guidatori, e non mi scuso in anticipo con le donne), accendo la tv e penso a come scrivere due righe che parlano di quest'ultima. Insomma ormai tutto mi porta a pensare a un post, come le sigarette d'altronde. Mangio? Sigaretta. Guardo la partita? Sigaretta. Caffè e sigaretta. Birra e sigaretta. Sega e sigaretta. Ogni cosa chiama la sigaretta, anche la sigaretta stessa. Poi ci penso e mi accorgo che non dormo, meno dormo e più non dormo, l'anno scorso sono arrivato a una MEDIA di 2 ore di sonno a notte, contando sia i giorni senza dormire, che quelli nei quali dormivo 12 ore filate. E per il cibo? Un cioccolattino tira l'altro. Un biscotto tira l'altro. Un maccherone tira l'altro (certo su questo mi sento normale). Prendo il prosciutto, lo mangio e penso che lega bene con la mozzarella, quindi prendo la mozzarella e penso "è fatta con il latte, quindi se bevo il latte non fa niente, siamo lì". Prendo il latte. E che cosa si sposa con il latte? I biscotti, chiaramente, possibilmente Pan di stelle o Gocciole. Quindi che succede, che inevitabilmente mi trovo a prendere la nutella e spalmarla sui biscotti, nutella che si lega con il pane, e perchè non farmi una fetta di pane e nutella? E dopo che faccio, il pane si lega con il prosciutto, ricomincio il ciclo? Ok, prima o poi il cibo finirà, per oggi. E vogliamo parlare dei soldi? Oramai si paga anche l'impagabile, vai in un pub a mangiare e ,dopo aver chiesto il conto, arriva il fogliettino con su scritto "59.50€", siamo 7 persone, la matematica vuole che dobbiamo pagare 8.50€ a testa. Paghiamo tutti con la carta da 10€ e diamo alla cameriere 70€, e attendiamo il resto, quando dopo 15 minuti la chiamo e le chiedo "Mi scusi, ma il resto?" "Pensavo lo lasciaste di mancia" "Come? 10.50 di mancia? Non mi faccia ridere" e si sente sempre il solito stronzo che vuole fare il figo con i presenti che dice "Non fare il pezzente per 1€ a testa". Poi usciamo e arriva il classico parcheggiatore che viene vicino e non dice nulla, e anche se so che gli darò solo 1€, quando non dovrei dargli nemmeno quello, gli faccio la solita domanda per ridere sempre della stessa cosa: "quanto le devo?" "a piacere, di solito ce ne prendiamo 2". Che bello regalare un euro ad una persona che ha guardato la tua macchina solo nell'istante in cui sei arrivato, per ricordarla nel caso in cui non lo paghi. Poi vado a comprare le sigarette e trovo quel simpatico negretto che vede il mio aspetto e pensa che sono un hippie come lui e i suoi fratelli giamaicani. E' sempre lì, con quel cappello a fare l'elemosina, e non chiede mai, tranne quando vede me per il motivo appena spiegato, e mi dice "Dai fratello, per favore", e quando c'ho qualcosa, come faccio a non dargliela? Altro euro a puttane. Poi vado a fare benzina, scendo dall'auto per autoservirmi e sento "ehy amico, quanto?". Un altro amicone che mi mette lui la benzina per qualcosa di soldi (la prima volta che l'ho visto pensavo scherzasse). Euro porta via Euro. Poi torno a casa e pure vengo fregato dai soldi.

Kura: E' il momento, sono solo a casa, corri a prendere le cuffie.
Cervello: Perchè devi prendere le cuffie?
Kura: Non fare domande di cui già sai la risposta! Fai muovere quelle fottute gambe e portami alle mie adorate cuffiette dell'mp3.
Cervello: Che ci guadagno io?
Kura: Eddai non fare lo scemo, non abbiamo molto tempo.
Cervello: Andiamo.
Kura: Ora, per favore, scegli un bel porno e guida la mano in modo da masturbarmi come nessuna ragazza ha mai fatto.
Cervello: Perchè dovrei?
Kura: E' il tuo lavoro.
Cervello: Già, un lavoro non retribuito.
Kura: Vabbè, è il tuo compito.
Cervello: Un compito non retribuito.
Kura: Non fare tante storie.
Cervello: Non retribuito.
Kura: Ma sei scemo? Ti rendi conto di quello che pensi?
Cervello: Retribuito.
Kura: Non posso credere che sei il mio cervello.
Cervello: Cosa? Ti ho anche fatto prendere i fazzoletti e non te ne sei accorto.
Kura: Vabbè dai allora non sei proprio da buttare.
Cervello: Se vuoi che soddisfi la tua richiesta, pagami.
Kura: Pure a te?
Cervello: Si, non vedo perchè dai soldi agli sconosciuti e a me no, d'altronde senza di me non puoi vivere, non puoi fare nulla, guarda. - Comando: Autoschiaffo.-
Kura: Vaffanculo, fottiti.
Cervello: Voglio i soldi.
Kura: Prenditeli.
Cervello: No, così non posso, sai che dobbiamo essere d'accordo almeno al 51%, senò non ho poi tutto questo potere, devi essere tu a pensare di pagarmi, non io a costringerti.
Kura: Lo sto pensando.
Cervello: Sei ridicolo.
Kura: E va bene, prendi i soldi dal portafogli e mettili nella tasca sinistra, così ti avrò simbolicamente pagato.
Cervello: Così i soldi rimarrebbero a te.
Kura: Ma scusa tu che te ne fai?
Cervello: Nulla, ma mi sentirò soddisfatto della situazione.
Kura: Perfetto, allora dimmi tu cosa devo dire o pensare, e lo farò.
Cervello: Dimmi di buttarli giù dalla finestra.
Kura: Ma no, dai, sei impazzito?
Cervello: Fallo.
Kura: Ma..
Cervello: Fallo e ti farò dimenticare quella francese di qualche anno fa.
Kura: Due euro vanno bene?
Cervello: Cinque.
Kura: Tre.
Cervello: Ho detto 5.
Kura: Mannaggia tutti i Santi. Contento ora? Me la posso fare questa cazzo di sega adesso?

Forse ho perso un pò il filo del discorso, non ricordo dove sono partito e non ho voglia di rileggere, non ricordo come ho concluso. Tutto è ripetitivo, tutto tira tutto, un pò come i cd musicali in macchina: il cd ha 20 traccie, le ascolti tutte, e ricomincia da capo, da solo. Le uniche cose che puoi fare sono cambiare il disco o riascoltare le stesse canzoni, ma cambiandolo riaccadrebbela stessa storia. Spegnere la musica? Impossibile.

Kura

venerdì 29 gennaio 2010

E allora ho scritto un post.

Il problema è che tenere un blog è una cosa complicata, devi avere sempre un'idea nuova, devi sapere cosa farne, devi scrivere qualcosa perchè altrimenti quei 10-15 ragazzi che leggono si dimenticano e non leggono più, devi esserci. Se ti succede qualcosa, tipo ti muore il cane o ti lascia la ragazza, ed è il tuo turno di scrivere, lo devi fare, perchè non puoi poggiare solo sulle spalle del tuo compagno. Ammesso che tu ne abbia uno, perchè non è detto che i blog si aprano in coppia, ma non è detto nemmeno che se apri un blog da solo te ne frega poi tanto di scrivere tutti i giorni un post, è che abbiamo iniziato a fare così, e se lasciamo un giorno Moviola in campo alla deriva, senza scrivere nulla, voi lasciate Moviola in campo per sempre, non tornate più, non leggete più, non vi fate più sentire, forse la prendete come una cosa personale, come un torto alla vostra persona, ma in realtà non è così, è che magari quel giorno non ci va, oppure non abbiamo idee, oppure è arrivato l'FBI, o un alieno, ci hanno rapito, siamo lì a tentare di tornare a casa ed accendere il pc, per scrivere un post, ma gli alieni non capiscono molto della lingua italiana, e nemmeno gli agenti dell'FBI, e chissà che tentano di spiegarci, mentre noi vorremmo solo chiedergli venti minuti per tornare a casa, accendere il pc, scrivere un post e tornare, giuro che torniamo, ci autorapiamo di nuovo, dobbiamo solo scrivere un post, oppure potrebbero darci un pc, certo se sono alieni non credo che ne abbiano uno, o almeno ne hanno uno così evoluto che per me è un tostapane, ma per loro è un pc che governa le leggi dell'universo, eppure sembra proprio un tostapane, ma invece quelli dell'FBI non ce lo darebbero, penserebbero che li vogliamo fregare, che siamo degli hacker, ma noi il pc sappiamo solo accenderlo e spegnerlo, aprire msn, aprire firefox, aprire il blog e guardare i porno, non sappiamo fare altro, ma non lo capiscono, non lo capirebbero, perchè noi non siamo stati ancora presi da agenti dell'FBI, ma fa una paura fottuta sentire suonare alla porta, correre ad aprire e vedere due King Kong in giacca e cravatta, con occhiali da sole ed auricolari, pistole, bombe a mano, manette, coltelli, spade, solo che non si vedono, ma ti fanno capire che se c'è bisogno hanno di tutto, ogni tipo di arma possibile, anche testate nucleari, anche i bazooka, e quindi ti conviene lasciarti arrestare, senza fare domande, senza nemmeno dare risposte, tanto casa tua non la rivedrai più, ormai è casa loro, e a puttane il blog, i post, gli amici, le ragazze, la figa, e forse sarebbe stato meglio farti rapire da qualche alieno, quelli dopo un pò si sarebbero stancati della tua stupidità elementare e sarebbero tornati sul loro pianeta del cazzo, con i loro amici ultra intelligenti del cazzo, di cui magari loro sono solo lo scarto, e quindi meglio essere rapiti da loro, almeno dopo qualche ora potresti tornare a casa e scrivere quel dannato post.
Tenere un blog è difficile, dicevo, e oggi è morto il mio cane, gli volevo un bene dell'anima, però mi ha fatto star male, non riuscivo a scrivere il post, ho visto voi entrare su questo blog, leggere il titolo dell'ultimo pubblicato e pensare "che palle sto blog" e premere la X rossa con disprezzo e disintegrare dalla vostra memoria il nostro link, cancellare l'indirizzo dalla cronologia, segnarvi le nostre email per non accettarci se mai dovessimo aggiungervi su msn, magari cancellarci se già ci avete tra i contatti, prendere il foglio su cui l'avete scritto e farne dieci fotocopie, usarle per pulirvici il sedere e metterle in un camino, accendere il fuoco e sghignazzare pervasi di piacere in ogni zona del cervello e del corpo e vedere i fogli sgretolarsi, incenerirsi, diventare fumo e dissolversi nell'aria e pensare "eccellente", tipo Montgomery Burns. E ho avuto paura. Tanta paura.

Polkan

Io cado.

Tempo fa uscì la canzone di Laura Pausini "Io canto". Giurai che prima o poi avrei fatto qualcosa per ridicolizzarla perchè l'ho trovata stupida, senza senso, e impossibile da ascoltare. L'impossibilità mi è stata tolta, causa la gente che la ascolta con piacere, ergo mi è rimasto il ridicolizzarla. Eccovi qui il testo "remixato", ed ecco il link della canzone per cantarla. Se non lo fate non è divertente.

La cameriera che ti sveglia la mattina
le bestemmie arrivan fino giù in collina
il falco che s'innalzera
il primo intoppo che verrà
il frigo,cazzo,sta di la
correndo in bagno
l'impronta della testa sul cuscino
i passi lenti e incerti di un bambino
lo sguardo che non vede già
la mano che ti gratterà
l'equilibrio che ti lascerà
per questo e quello che verrà

Io cado
vado in bagno e cado
mi guardo i piedi e cado
batto la testa e cado
cado e ricado, cado
me lo faccio in mano e cado
la primavera e cado
la mia bestemmia e cado
per chi mi manterrà
voglio cadere
sempre cadere

L'odore del caffè nella cucina
la casa è un labirinto di mattina
e l'ascensore che non va
a piedi non me la voglio fa
la gente che mi riderà
lungo le scale
provo a mantenermi ad una suora
una vecchia che sghignazza tutta sola
il tempo che poi passerà
il fosso che mi prenderà
la mano che mi mancherà
per questo e quello che verrà

Io cado
mi siedo a terra e cado
scrivo un messaggio e cado
penso ad altro e cado
cado e ricado, cado
leggo un libro e cado
mi mantengo e cado
ti do fastidio e cado
per chi mi manterrà
voglio cadere
sempre cadere
cadere

Fottiti Laura Pausini.

Kura

mercoledì 27 gennaio 2010

Voglio un orologio.

Nella mia scrivania immaginaria, che vorrei nella mia camera immaginaria, nel mio mondo immaginario, ci vorrei ordine e pulizia. Vorrei un pc immaginario (non mi dilungo sulle caratteristiche immaginarie per non delirare), con il suo mouse immaginario che si auto-preme leggendomi nel pensiero, lo spazio su misura per la comodità delle mie gambe, e poi basta. Tutto auto-pulente, legno auto-riscaldante (o rinfrescante), secchiello per la cacca e la pipì e nient altro in mezzo, niente fogli da guardare e gettare, niente magliette da sistemare, niente libri da riporre, niente fili in mezzo alle scatole, niente di niente, solo ordine e pulizia, e un pc. E io. Io, poi, davanti alla mia scrivania immaginaria, con il mio pc immaginario e il mio ordine immaginario, vorrei sedere non su una sedia, su un trono, con il "poggiaculo" a durezza regolabile, che si fa più morbido se mi inizia a far male e più duro se mi si stanno addormentando le natiche. E una splendida ragazza (basterebbe uno splendido viso, per proposte contattatemi in fretta alla mia email) che si metta giusto sotto la scrivania immaginaria, con tutte le sue comodità immaginarie (pavimento in lattice, condizionatore regolabile, acqua, cibo e vibratori), e mi facesse il mio pompino (questo sembra quasi vero), tutto il giorno, o comunque finchè mi va. Tralasciando come sarebbe il mio pompino ideale (mi affido alla sua esperienza), le uniche caratteristiche richieste sono, dicevamo, un bel viso (e qui non transigo), 20 in determinazione (football manager mi condizionerà per tutta la vita), 20 in impegno e 20 in gioco di squadra (lei lavora e sta zitta e io prometto di lavarmi e non emettere peti). Facoltativi, ma importanti, altri valori, tipo intelligenza, carisma e intraprendenza (un giorno potreste fare strada o, comunque, togliervi le vostre soddisfazioni e, perchè no, essere felici). Evitiamo insomma cose del tipo:

Sogno: "Ma io davvero sono scema?"
Polkan: "No, dicevo così, è un esempio."
Sogno: "Ma tu l'hai detto!"
Polkan: "Già."
Sogno: "Allora sono scema, visto?"
Polkan: "Macchè, veramente pensi che potrei dire una cosa del genere?!"
Sogno: "Ma tu l'hai detto!"
Polkan: "Avevo bevuto."
Sogno: "Ma era trenta secondi fa."
Polkan: "Mi passa in fretta."
Sogno: "Ma non hai bevuto con me."
Polkan: "Tu eri.. insomma, lì. Non mi hai visto."
Sogno: "Ti odio"
Polkan: (urlando) "La prossima."

Patti chiari, amicizia lunga. Accanto alla scrivania ideale, poi, vorrei un'amaca. Si, un amaca, e vorrei un sole tutto per me che mi riscaldi e mi abbronzi ogni volta che mi va, anche di notte, e una nuvola rompi-coglioni, che però questa volta non sarebbe rompi-coglioni, sarebbe la mia nuvola creata apposta per rompere i coglioni, ma che in realtà, appunto, non li romperebbe, perchè sarebbe lì per fare ombra ogni volta che avrei troppo caldo e, se ancora non bastasse, farebbe anche qualche gocciolina di pioggia per rinfrescarmi, e via, giù con cocktail da un lato, in bicchieroni enormi, senza fondo, pieni dell'alcool più buono che esiste, ma non qui, il più buono che esiste nel mio mondo immaginario, e quindi un alcool che non brucia, che non dia fastidio, che non faccia mai schifo, che sia solo buono e che ubriachi; e casse di ghiaccio dall'altro, casse enormi di ghiaccio a cubetti che non si scioglie (nel mio mondo immaginario tutto va come decido io, il caldo è troppo caldo solo se decido di essere rinfrescato, il sedere mi fa male solo se decido che la mia sedia si deve fare più morbida, Berlusconi non esiste e i gay non sono ancora stati scoperti (ma io li conosco quindi sto attento) e hanno da poco preso di mira Hamilton, qui in un'espressione di "strana" soddisfazione) e delle fantastiche fanciulle che mi rinfrescano la vista e, se ho voglia, mi soffiano aria sul corpo con delle grandi foglie verdi e intanto si baciano e si accarezzano (sempre meglio di guardare i porno su internet) e mi poggiano tra le labbra degli squisiti bocconcini di cibo, che si scioglie dolcemente in bocca, con calma, auto-masticandosi e solleticandomi il palato. Poi il letto immaginario, triplo-matrimoniale, e il guardaroba immaginario, che si auto-compra i miei vestiti preferiti e, una volta che li ho usati, li butta e li ricompra.
In realtà, nella mia camera immaginaria, nel mio mondo immaginario, tutta questa roba già c'è. E' la scrivania che voglio, pensavo di comprarla, ma non so proprio quale scegliere e il mio tempo immaginario è infinito, quindi quando sono lì lì per sceglierla e comprarla, con i miei soldi immaginari di cui dispongo senza nessun limite, non mi accorgo mai che passa tutto il mio giorno reale, apro gli occhi e vado a dormire. Non ne posso più di avere la mia scrivania reale. Voglio un orologio.

Polkan

martedì 26 gennaio 2010

Mannaggia tutti i Santi.

Non posso farci nulla, è la mia natura, è più forte di me, continuo a guardare quello che fanno, scrivono, dicono le persone, e non riesco a non pensare a come fanno a fare, scrivere, dire certe cose, e troppe volte penso se prima di farlo, scriverlo, dirlo, ci hanno pensato.
A patto di gentile concessione di nessuno ora mi trovo qui a criticare uno degli infiniti aspetti che mi infastidisce ogni volta, e non posso non farci caso. Mi scuso in anticipo per la poca delicatezza, ma, che cazzo scrivete a fare "faccio finta di studiare", "studio, seh seh", "guardo il libro"? Che poi le coronate con le solite faccine idiote, come se foste spiritosi. Minchia che ridere, stai facendo finta di studiare, che genio ahah dobbiamo conoscerci. Idioti. Prima cosa non siete più fighi se non studiate, seconda cosa studiare serve, terza cosa invece di far finta di studiare fate qualcosa di utile, che è stupido e avvilente se veramente fingete.

Per te che scrivi "Non contattate": se non vuoi essere contattato/a spegni quel cazzo di messenger, oppure non lo scrivere e non rispondere, oppure se ci sei e non vuoi essere cacato/a il cazzo mettiti su 'occupato'. Non ti sorprendere se ti inizio a scrivere boiate.
Per te che scrivi "Se mi volete trillate": ma perchè "trillate"? Se ti scrivo un normalissimo "ciao" non mi rispondi?
Per te che scrivi "Incazzatissimo/a non rompete": non vuoi essere infastidito/a perchè sei giù di morale? Allora mettiti su invisibile e contatta solo la persona con cui vuoi parlare. Ma che scemo che sono, come ho fatto a non capire che l'hai scritto perchè vuoi essere contattato/a per sentirti dire "ma che è successo?" e fare la vittima. Ipocrita.
Per te che scrivi "Non ho voglia di parlare": tu sei il più idiota, ma veramente, fatti visitare. Messenger è una chat, se non hai voglia di parlare esiste una combinazione di tasti che ti porta all'azione 'disconnetti'. Se non ne sei capace, contattami, te lo insegno volentieri.

Chi sono per giudicare? Nessuno. Ognuno può fare quello che vuole, non deve dare conto a nessuno, ok, ma che madonna santissima smettetela, siete ridicoli, se volete ho qualche suggerimento come "stato" da mettere:
Per quando uscite e avete passato una delle serate più brutte della vostra vita: "AHAHAH serata stupenda, grazie a voi, che sclerooooo." Rigorosamente con più "o", con la parola "sclero" che è diventata di dominio mondiale e non dimenticatevi delle vostre simpaticissime faccine. Ah, ma che stupido che sono, vi ho dato un "consiglio non consiglio", perchè già lo fate. Leggerò mai "che serata di merda ieri"? Probabilmente no, non sia mai qualcuno sa che non vi siete divertiti, potrebbe pensare che siete noiosi e non calcolarvi più.

[Nota di Kura: Il titolo non è considerabile come bestemmia poichè la composizione della parola "Santi" equivale ad un nome proprio di persona.]

Kura

domenica 24 gennaio 2010

Fumare fa male.

Mio caro fumatore, ci sono delle cose che devi sapere. Il fumo fa male, uccide, ma questo lo sai già, non solo. Per un periodo nei pacchetti di sigarette sono usciti quei foglietti informativi ( penso di essere uno dei pochi ad averli letti) che spiegavano alcuni aspetti della pericolosità del tabacco.

Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno.
La stupidità danneggia te, chi ti sta intorno, le generazioni future e passate.

Il fumo uccide.
Perchè non ci ho pensato prima? Spero che quando scoppia la terza guerra mondiale sono ancora vivo, così faccio strage lanciando sigarette accese, prima o poi moriranno, il fumo uccide, ammala, tumorizza, è cancro. Inizio a fare la scorta.

Il rischio di ammalarsi per i fumatori è alto.
Ma non altissimo, ci si ammala lo stesso. Mio padre fuma quasi 3 pacchetti di marlboro rosse da 30 anni ed è ancora vivo.

Il fumo passivo aumenta il rischio di malattie nei non fumatori.
Quindi noi che fumiamo possiamo stare tranquilli, a rigor di logica siamo immuni anche agli scarichi dei mezzi.

Non fumate in presenza dei bambini perché sono soggetti particolarmente esposti ai pericoli del fumo passivo.
Che vuol dire? Secondo quale criterio sono più esposti? Un bambino respira quanto respira un adulto, forse è anche meno soggetto a causa della bassa statura.

Smettere di fumare riduce notevolmente il rischio di contrarre malattie.
Riduce, non elimina. E se ti ammali di qualche altra cosa che fai, rimpiangi di non aver fumato? Ti piace fumare, fuma.

I ragazzi non devono fumare. Parlate oggi stesso con i vostri figli.
"Non fumare, ti fa male."
"Ok."
Serata con gli amici a fumare. Parlare in questo caso serve a poco.

Le sigarette contengono altri ingredienti, oltre al tabacco.
Che stupido, e io che pensavo di fumare solo il tabacco. Mi sono sempre chiesto quella scritta "Catrame 8mg" che volesse significare.

Ma poi mi sono chiesto "In natura ci sono molte materie dannose le quali non provocano la morte, ovviamente." e mi sono informato. Ovviamente qualsiasi sostanza assunta in grandi quantità provoca malattie, per esempio se mangi tanta, troppa cioccolata, ti viene il diabete (oltre che al mal di pancia con conseguente amore per il gabinetto). Ho chiesto un pò in giro, e..

Kura: Perchè lei non fuma?
Passante: Uccide.

Kura: Perchè lei fuma?
Passante B: Si lo so, il fumo fa male, uccide, ma tanto anche le mogli ci uccidono prima o poi, meglio morire con una sigaretta a questo punto.

Kura: Che mi dice del fumo?
Medico: Uccide.
Kura: Si, lo so che fa male, ma non si deve fumare?
Medico: Meglio di no.
Kura: Una risposta più esaustiva?
Medico: Hai più probabilità di ammalarti, lo sai come diventano i tuoi polmoni quando fumi?
Kura: Sti cazzi, tanto non li riesco a vedere.
Medico: Il fumo uccide.
Kura: Quanto possiamo fumare per non rischiare?
Medico: Non devi fumare.
Kura: Cercherò su internet.

E così, girando su internet, ho trovato che, appunto, come ogni sostanza, esiste la così detta "quantità trascurabile". Se bevi un litro di vino al giorno, il fegato implode, se ne bevi un bicchiere al giorno, come si dice da noi, 'fai sangue'. Ed è così anche per il tabacco, se ne possono fumare due al giorno, una per polmone. Esatto, due sigarette al giorno non fanno male, non uccidono. E' giusto che lo sappiate anche voi, dato che nessuno ci informa di queste belle cose.

[durante questo post sono state fumate 5 sigarette]

Kura

Ritorno ai miei porno.

In effetti è semplice essere una persona. Ti svegli, eventualmente ti lavi, mangi più volte, affronti imprevedibili eventi quali stare al computer, chattare, guardare le partite o uscire con i soliti amici, poi dormi. Ed è bene che tu lo faccia perchè, per quanto sia una cosa stupida e ingiusta, pare che per Vivere ci sia bisogno soprattutto di queste virtù, a meno che non si pratichi yoga (o si creda in Dio). In quel caso hai tutto il diritto a scambiare la tua Vita con una più mesta vita di contemplazione. Però, qualsiasi cosa tu scelga di fare, è sicuro che non potrai fare a meno di parlare. Anche di svegliarti, dormire e mangiare, ma la prima cosa che ti verrà in mente di fare, prima o dopo ognuna di queste altre, sarà parlare. A meno che non pratichi yoga.
"Ehi Ganesh."
"..."
"Bella giornata oggi, no?"
"..."
"Sembra proprio che stia tornando l'estate. Ti piace l'estate?"
"..."
"In effetti è un pò troppo calda per i miei gusti. Che ne dici di una tiepida primavera?"
"..."
"Non mi dire che preferisci il freddo."
"..."
"Ho capito sono di troppo."

E magari tutti frequentassero corsi di yoga. Qui la gente impazzisce, parla, parla, parla, parla, parla. E' evidente che abbiano molto da dire, ma che cosa di così importante poi? Fino ad oggi la mia capacità di ascolto pari a 0% del normale mi ha sempre garantito una certa 'salvezza'. Ho sempre sentito un leggerissimo sottofondo rumoroso nelle mie orecchie, ma nulla più. E questo a qualsiasi ora, di qualsiasi giorno, in qualsiasi momento fossi fuori da camera mia, la mia oasi di tranquillità. Il mio cervello ha sviluppato col tempo un sistema di autodifesa dalle cazzate, fin da quando ero un bambino, per cui adesso l'ultima cazzata che mi ricordo di aver sentito così, per caso, è stata un "Ha detto la maestra che devo farlo e quindi devo farlo!". Avevo 7 anni, lo disse mio fratello mentre io facevo la cacca. Da allora tutte quelle che ho sentito sono state inevitabili, arrivate nel bel mezzo di un discorso voluto, a cui partecipavo di mia spontanea volontà.

Colpevole: "Ehi Pol, mi sto sentendo con uno, sai?"
Polkan: "No. Com'è?"
Colpevole: "Carino, poi è intelligente, simpatico, fa ridere."
Polkan: "E avete già fatto..."
Colpevole: "Sesso? Certo."
Polkan: "E' messo bene?"
Colpevole: "No."
Polkan: "Lascialo."
Colpevole: "Ma che dici?! Le dimensioni non contano!"

Per giunta, alcune, su msn.

Polkan: "Senti, il punto è che la tua ex ragazza, quella con cui stavi alle medie, 4 anni fa."
Colpevole2: "Si."
Polkan: "Mi piace."
Colpevole2: "Ah."
Polkan: "Ecco, appena posso ci provo. Volevo solo dirtelo."
Colpevole2: "Cosa?"
Polkan: "Si, le chiedo di uscire."
Colpevole2: "E allora? Che ti devo dire? Che va bene? Va bene. Non so che altro ti devo dire. Ti piace la mia ragazza? Perchè è la mia ragazza. Va bene. Te la vuoi schiattare? Schiattatela!"
[Colpevole2 si è disconnesso.]

E altre ancora in tv.

Giornalista: "Quali sono le vostre aspettative per la stagione?"
Zenga: "Vinceremo lo scudetto."

Questo fino ad oggi, dicevo, perchè oggi mi andava di scoprire il mistero che si celava dietro le mie 'assenze' e, in macchina, ho iniziato a partecipare volontariamente a conversazioni a cui, altrimenti, non avrei mai partecipato a causa del mio saggio cervello. E allora ti aspetti di sentire chissà cosa, no? Partecipi per la prima volta ad una distribuzione ufficiale di pensieri non tuoi, da quando avevi 7 anni. Chissà cosa sarà successo in tutto questo tempo. Chissà quante novità, quanti pensieri nuovi, quante cose meravigliose ci saranno attorno a te che tu nemmeno immagini.

N°1: "Ahahahah"
N°2: "Ahahahah infatti!"
N°3: "Ahahah"

Bene, sei arrivato al momento sbagliato. Forse se continui ad ascoltare sarà un pò meglio.

N°1: "Sapete, ieri ho litigato con mia madre."
N°2: "Perchè?"
N°3: "Già, perchè?"
N°1: "Volevo dei magnifici calzini di Dolce e Gabbana. Sai cosa ha detto?"
N°3: "Nooo, non te li ha fatti prendere?"
N°2: "Non ci credo. Cosa?"
N°1: "Che non è stagione per i calzini di Dolce e Gabbana. Dice che vanno di moda quelli Armani."
N°2: "Ahahah Armani? Nel 2010?"
N°1: "Capisci? Ehi, N°3, ci sei? Tutto bene?"
N°2: "Oh cazzo è svenuto."

Si dai, non puoi pretendere di inserirti nel discorso all'improvviso e capire anche di che si parla. Non sei mica un genio. Magari parlavano di qualcosa di straordinario. Dev'essere importante, perchè quello è svenuto. Forse è un messaggio in codice. Cazzo ci fai a pensare ancora tra te e te? Questi stanno progettando la conquista del mondo, una rapina in banca, un viaggo alle Hawaii, un'orgia di gruppo e tu stai pensando tra te e te.

N°3: "Si dai, sto bene adesso."
N°1: "Ci hai fatto spaventare."
N°2: "Già."
N°1: "..."
N°2: "..."
N°3: "..."
N°2: "..."
N°1: "Che silenzio.."

Ok. Dai Pol, torna pure alle tue seghe mentali.

Polkan

venerdì 22 gennaio 2010

Attenti ai libri.

E finalmente, dopo un lungo periodo di pigrizia assoluta accompagnata dalla totale nullafacenza, ho deciso anche io di iniziare a studiare. Dopo aver abbandonato a priori gli esami di chimica e analisi per forza di cose, ho scelto di studiare fisica per l'esame di febbraio. Come ogni studente che si rispetti andai a prendere il libro, il quaderno degli appunti, e un nuovo quaderno per scrivere eventuali note. Visto che non sono uno studente che si rispetti, non ho trovato nulla. Quindi che fare? Comprare il libro, due quaderni, mettermi l'anima in pace e iniziare a studiare, come al solito, in netto ritardo. Impressionato dalla mia buona volontà di scendere di casa e andare in cartolibreria, mi sono informato su quale libro comprare, ma poi la mia mente imprenditoriale mi ha suggerito "Idiota, il libro dell'università costa almeno 80 euro, che bisogno c'è di spendere tutti questi soldi? Esistono le fotocopiatrici, quelle stupende macchine automatiche che non costano nulla, soprattutto per chi ha un ufficio dove poterle fare gratis". "Perfetto", pensai, "ora mi basta trovare un amico a cui chiedere il libro". Tralasciando il breve periodo "libro searching" passiamo direttamente al periodo "chicazzomel'hafattofarediautofotocopiarmitrecentottantapagine". Per non togliere ulteriore tempo al divano, che senza il mio peso piuma si sentiva solo, decisi di chiedere aiuto in ufficio per fare prima a fotocopiare. Quel santo di mio cugino (grazie Claudio) subito è venuto a darmi una mano, e in due non siamo riusciti a domare quella fottuta macchina ciucciasalute di merda, che, tra l'altro, si inceppa solo quando devo fotocopiare io. Mentre siamo alle prese con la fotocopiatrice passa la signora delle pulizie che mi informa del fatto che fotocopiare libri universitari è illegale (grazie Pina). "Kura guarda che mio nipote ha avuto una multa di non so quanti soldi, perchè la finanza l'ha fermato e l'ha trovato con il libro così, come lo stai facendo tu". Diffidente per natura, credo solo in parte alle sue parole e vado a documentarmi: ebbene sì, non è legale. Alchè ho acceso la mia tv immaginaria e ho guardo il film "Kura e la finanza":

[Kura e la finanza: pietà]

Finanziere: Patente e libretto.
Kura: Un secondo che li cerco.
Finanziere: Ho detto "patente e libretto", adesso.
Kura: Eccoli, il tempo di prenderli.
Finanziere: Vuoi fare il furbo con me?
Kura: No no, si figuri, non capirebbe se lo facessi sul serio, come ora non ha capito. (Solo perchè è un film, realmente direi solo un "si" strozzato)
Finanziere: Ah quindi lei ha davvero la patente, bene, ora diamo una controllatina alla macchina, le dispiace?
Kura: Non sapevo che voi sbirri eravate così gentili.
Finanziere: Ancora vuoi fare il furbo?
Kura: Ma no, veram...
Finanziere: Statti attento.
Kura: Perchè, qualsiasi cosa dirò potrà essere usata contro di me in tribunale?
Finanziere: Vedi, non sei stupido, ora lasciaci controllare.
Kura: L'ho visto nei film.
Finanziere: Bene bene, abbiamo un libro di università fotocopiato qui in macchina, sa cosa vuol dire?
Kura: Che posso andare? Che sono un bravo ragazzo?
Finanziere: Le faremo un verbale di...
Kura: Verbale?
Finanziere: Certo, non lo sapevi? Non è legale.
Kura: Non è come sembra.
Finanziere: E com'è?
Kura: Non come sembra.
Finanziere: Sembra che ancora una volta hai voluto fare il furbetto.
Kura: (Versione ragazza quando prende il solito 5 meritatissimo e inizia a piangere per strappare l'immancabile aumento di voto) Mi ascolti, la prego, stò senza soldi, mi vede come sono vestito? La vede la macchina in che condizioni è? Sto andando al mare da un amico che mi ospita, studierò lì in santa pace, ha presente mondragone? Le saprà le storie. Non ho soldi, il libro universitario l'ho pagato 120 euro, per me sono tanti, troppi. Ho pensato che avrei potuto subire un furto in spiaggia, i ragazzi le fanno queste sciocchezze. Perdere il libro sarebbe un duro colpo per le mie finanze, così ho pensato di fare le fotocopie nel caso dovesse succedere il peggio, mi capisce?
Finanziere: Stai cercando di fare il furbo?
Kura: Come avrei potuto inventare una storia del genere? Mah!
Finanziere: Dai hai ragione, stiamo tutti in un tempo di crisi. Me la offri una sigaretta?
Kura: Una sigaretta? Lo sa io che devo far...
Finanziere: Basta!
Kura: Mi scusi.. Posso andare ora?

[Kura e la Finanza: Jack Sparrow]

Finanziere: Patente e libretto.
Kura: Un secondo che li cerco.
Finanziere: Ho detto "patente e libretto", adesso.
Kura: Eccoli, il tempo di prenderli.
Finanziere: Vuoi fare il furbo con me?
Kura: No, no.
Finanziere: Tanto si vede che non hai l'età, mi chiedo dove hai preso la macchina.
Kura: Ecco a lei.
Finanziere: Bene, ora le controlleremo la macchina.
Kura: Questa non è una macchina.
Finanziere: No? E cos'è?
Kura: Questa macchina non è solo un motore, quattro ruote, ecc..Si, una macchina è fatta così, ma quello che questa macchina è.. Quello che la Smart è, in realtà.. E' libertà..
Finanziere: Mi aspetto di trovare della droga nella sua macchina.
Kura: Cerchi pure.
Finanziere: Bene bene. Libri universitari fotocopiati.
Kura: Veramente ne è solo uno.
Finanziere: Vediamo. Uno, due, tre... Ventidue cd falsi. Qui si parla anche di pirateria.
Kura: Ne vuole qualcuno? Farò finta di niete.
Finanziere: Non fare lo spiritoso, sei in una brutta situazione, metterò tutto a verbale. E' un bel problema, lo sai?
Kura: Il problema non è il problema, il problema è il suo atteggiamento rispetto al problema. Comprende?
Finanziere: Lei è matto.
Kura: Ringraziando il cielo.
Finanziere B: Ma come, sul libretto c'è scritto che la macchina è 90 cavalli, ma le Smart for four non sono state limitate a 70?
Finanziere: Giochi sporco.
Kura: Pirata...

Kura

giovedì 21 gennaio 2010

Mi chiamavano Trinità.

La doccia è un gran posto, oltre che una gran cosa: la miglior fonte di ispirazione che io conosca. Non sai che dire? Che pensare? Che scrivere? Che fare? Una doccia è la pronta risposta ad almeno una di queste domande, che poi sarà la risposta ad un'altra e ad un'altra e alla fine, con una doccia, avrai risposto a tutto ciò che ti serviva, e non puzzerai più. Però ha un piccolo difetto: puoi pensare quello che ti pare, fare un discorso memorabile verso l'umanità intera, progettare il più diabolico piano per conquistare Gotham City, ma dopo, uscito dalla doccia, non ti ricorderai inevitabilmente un cazzo. La lotta post-doccia con la propria mente è inevitabile. E' come quella del risveglio dopo una lunga notte, quando magari poco prima avevi pensato la frase più bella della tua lunghissima carriera di pensatore (vedi: nullafacente) e tenti con tutte le tue forze di ricordarla; parti da quello che avevi potuto pensare prima o dopo, cerchi un collegamento, ti arriva sulla punta della lingua (anche se è in mente che lo stai pensando, è per questo che continui a non ricordarla), la senti, ti tocca, ti stuzzica, è quasi arrivata e poi.. puff, scomparsa di nuovo. Semmai ci fosse davvero mai stata.

Ego: "Ehi cazzo fai, ridammi quella frase!"
Cervello: "Ehi vacci piano amico, io ti comando."
Ego: "Tu non sei nessuno. Dammi quella cazzo di frase o ti suicido!"
Cervello: (sghignazzando) "Ok."
Ego: "Madf fuef ha cloriu sidel"
Cervello: "Dammi retta, riaddormentati. E' tutto ok qui. Tranquillo."
Ego: "Cazzo voglio sduer pigir ciner."
Cervello: "..."
Ego: "Dai ti prego.."
Cervello: "Ridillo."

Dev'essere un complotto. E forse dev'essere causa nostra. Sono arrivato a pensare che il cervello non sia là per servirci, ma che sia un'entità a sè, un essere vivente costipato nel nostro cranio finchè morte non ci separi inutilmente. Come tale, è plausibile che il cervello si aspetti da noi qualcosa, e che una volta aver capito che da noi non otterrà verosimilmente mai nulla, inizi a tentare di fotterci percorrendo altre strade. Essendo il cervello un "noi alternativo", o almeno quella cosa grazie alla quale noi siamo noi, lui può tutto, con noi. E' il nostro Dio.
In effetti qualcosa in comune con Dio, quello vero (non ridete), ce l'ha. E' onnipotente, onnisciente, onnipresente, ha il suo profeta (io), si è fatto carne (io), è un pò permaloso e si fa un bel pò di pippe . La differenza è che Dio, quello vero, è così per tutti, Dio Cervello è così solo per me. E mi sta bene. Gli manca solo il libretto delle istruzioni, qualche seguace (e quello si può sempre acquisire) e un briciolo di misericordia.

Cervello: "Adesso ti verrà in mente l'idea più geniale della tua vita."
Polkan: "Eureca! Se progettassi un sistema per recuperare l'energia dal traffico e rigettarla nella rete urbana.."
Cervello: "Meno geniale, idiota."
Polkan: "Macchè. Piuttosto, pensiamo a dove ho potuto mettere le mutande."
Cervello: "Ok, stavolta te lo dico io, guardati in tasca. Ecco, bravo. Ora: idea geniale."
Polkan: "Devo scrivere un libro. Potrei fare dei soldi. Molti soldi. Soldi = ragazze. E' fatta, scriverò un libro."
Cervello: "Oh, si.. un libro."
Polkan: "E' un'idea geniale. Devo correre a segnarmela."
Cervello: "Tranquillo, tanto non la dimentichi."
Polkan: "Oh cazzo, sto facendo la doccia. Devo ricordarmelo. Libro libro libro libro libro libro.."
Cervello: "E.... ora!"
Polkan: [appena uscito dalla doccia] "Merda.. l'ho dimenticato."
Dio Cervello: "Ops.."

Un'altra cosa che credo sia a tutti gli effetti un dio di ogni uomo è il pene. Il mio si fa chiamare Cervello.

Polkan

mercoledì 20 gennaio 2010

Parole. Fame.

Ero a pc a fare il solito nulla, avevo voglia di una sigaretta e ho pensato di mangiare qualcosa di dolce prima di fumarla. Apro il mobile delle cose che fanno male (si, io chiamo "che fanno male" quelle cose che tutti chiamano "schifezze", sono fin troppo buone per essere chiamate così) e noto uno scatolino di alpenliebe all'arancia con il ripieno di cioccolato e penso "Secondo me non sono buone, però lo scatolino è stupendo, luccica, poi sono RIPIENE, che bella parola, ne mangerò una per provare". Tornai a pc, ne assaggiai una e, infatti, a me non piacque. Fumai la sigaretta e continuai a fare i cazzi miei. Però lo scatolino era lì, così perfetto, con quei colori che si sposavano tra loro. Decisi di mangiarne un'altra. Non so voi, ma a me succede spesso, non riesco a dire di no a certe cose così belle e perfette (solo riguardo al cibo però). Per esempio quando leggo "zucchero" impazzisco, la parola zucchero mi fa venire fame, penso che lo zucchero è pieno di glucosio, altra parola che mi fa venire voglia di mangiare. Potrebbero ammazzarmi.


Assassino: Ti va un bel dolce?
Kura: (dopo aver immaginato tutte le possibili composizioni di un dolce) Ma certo, com'è fatto?
Assassino: E' un bignè al cacao, ripieno di nocciole tritate e crema, coronato da zucchero fuso e caramello.
Kura: Ua si, buono.
Assassino: C'è un pò di veleno dentro.
Kura: Come c'è del veleno?
Assassino: Eh si, se lo mangi probabilmente muori in pochi minuti.
Kura: ...
Assassino: Non lo vuoi più? Dai, è squisito.
Kura: (dopo aver pensato 20 secondi alla parola "squisito") Ma non posso mangiarlo, anche se è squisito..(altri 20 secondi di pausa per la parola).. è avvelenato.
Assassino: Si, ma senti quante belle parole: BIGNE'.CACAO. RIPIENO. CACAO. NOCCIOLE. CREMA. RIPIENO. RIPIENO. RIPIENO. CARAMELLO. ZUCCHERO. CACAO. BIGNE'
Kura: Dammelo. Adesso.
Assassino: Tieni, pollo.

Sul cibo non resisto, chi mi conosce lo sa, e davvero le parole mi fanno venire fame.

Prosciutto. SalCiccie (con la C al posto della S fa venire più fame). Cioccolato. Latte. Biscotti. Formaggio. Croccante. Irresistibile Scioglievolezza. Glassa. Frutta. Grasso. Lardo. Frittura. Pollo. Ecc.

Kura

martedì 19 gennaio 2010

Sposarsi humanum est.

"Oggi non sto molto bene."
"Cos'hai?"
"Mal di gola."
"Ah.."
"Il dottore dice che per ogni uomo esistano almeno tre milioni di microbi pronti ad attaccarlo."
"Tre milioni.."
"..di microbi."
"..."
"Una metropoli."
"No beh, una metropoli no, ma una grande città si."
"La natura nasconde le cose più disparate."
"E le più disperate."
"..."
"Era una battuta."
"Ah.."
"Si beh, disparate, disperate.. va bè dai, fa niente."
"Non ho capito."
"Era una brutta battuta, scusa."
"Ah, la battuta.."
"Si, cosa se no?"
"Non ho capito."
"Mary, tutto bene?"
"Certo."
"..."
"Cosa dovrebbe esserci che non va."
"Nulla, appunto."
"Infatti."
"..."
"Infatti, non c'è niente che non va, dovrebbe esserci qualcosa?"
"..."
"Dev'esserci per forza qualcosa?"
"..."
"Ma perchè devi contraddire tutto?"
"Non è vero."
"Hai visto?"
"Ma non.. va bè."
"Visto? lo stavi facendo di nuovo."
"..."
"No Sa', noi non ci capiamo più."
"..."
"Non voglio più sposarmi."
"Parliamone."
"Non ho capito."
"..."

Polkan

domenica 17 gennaio 2010

Riflessi.

considero lo scontro terminato
dopo che hai mandato tutto in frantumi
anche se abbiamo raccolto i pezzi
di certo qualcosa disperso è andato
gli occhi sono inutili
prima o poi ci riesci e sterzi
le parole sono vuote e prive di significato
se le esponi e non le applichi
il tuo futuro è vuoto
mi riferisco a te, non perdere mai il fiato
insieme siamo ciechi
sbagliamo e te lo rendo noto
getti forte a terra un vaso, si distrugge
poi vuoi riprenderlo e ricostruirlo
non tornerà mai come prima
è quello che ti sfugge
pensi a qualcosa, rifletti prima di dirlo
distruggi la tua stima
non vedo i riflessi che speravo
vittima
emorragia che non si ferma
non dire che avvisato non ti avevo
rima
non mi è concesso di uscire dal circolo
posso solo ucciderti
l'udito è smarrito
non hai futuro
qualunque cosa tu sia, non voglio più averti
avessi ascoltato
il nervosismo non serve, scongiuro
perchè ti bagni il viso?
evita
eri sul mio percorso
abbiamo perso il sorriso
muta
fatti divorare dal rimorso

esteso all'infinito
irraggiungibile
solo
non respiro più

pensa a quello che sei, ora smetti
sei morto

Kura

sabato 16 gennaio 2010

Secondo me, no.

Finalmente mi è chiaro perchè non legalizzano la marijuana. Magari ci ho messo troppo tempo per arrivarci, ma ce l'ho fatta. Tralasciando i vari discorsi sul perchè fa male, sul perchè alchool e sigarette si, mentre la marijuana no, la domanda da farsi è un'altra: se viene legalizzata, cosa succede? Quali sono le conseguenze?
Si verrebbero a creare "negozi" che ne vendono grosse quantità, erba di ottima qualità, senza additivi, a prezzo molto più basso di quello attuale, comprendi?. Per esempio:
- Verrebbero create delle leggi secondo le quali ogni persona può avere una quantità massima di prodotto al giorno, facciamo 2gr giornalieri;
- Ogni persona andrebbe singolarmente a prendere la propria quantità, e un gruppo di 5 persone accumulerebbe 10gr al giorno;
- Dando per scontato che la marijuana non verrebbe venduta ai minorenni, facile che chi la comprà poi la vende a prezzo più alto ai più piccoli;
- Ci sarebbe un circolo di droga infinitamente più alto per motivi che potete facilmente immaginare da soli, aiutandovi con quelli che ho appena elencato;
- Gli spacciatori, non potendo competere con il mercato, si darebbero sicuramente a qualche altro lavoretto pur di guadagnare. Più furti, per dirne una.
Insomma, le conseguenze penso siano chiare a tutti, penso. Se avete qualche dubbio per il quale non ho dato spiegazione, causa pigrizia, la mia email la conoscete.
Ora per i fumatori consiglio di scendere e andarvi a comprare 1gr amichevole, così quel poveretto che è costretto a spacciare perchè sta senza un euro mangia pure stasera e voi vi divertite un pò in più. Mi raccomando fate i bravi e fumate naturale. Io, invece, mi accendo una bella sigaretta.

[questo post verrà cancellato quando uno dei miei genitori verrà a sapere del blog perchè mi farebbe troppe domande a cui mi scoccerò di dare risposta]

Kura

venerdì 15 gennaio 2010

Un tuffo nel passato.

Capita a tutti di immergersi nei propri ricordi. Quelli belli, quelli brutti, quelli strani, quelli assurdi, e spesso le reazioni a tali ricordi sono pianti, sorrisi, risate. Mi è tornata in mente una di quelle giornate che cominciano male e finiscono peggio, una delle tante, ma questa l'avevo proprio rimossa. Quante volte avrei voluto vedermi con gli occhi di qualcun altro, per vedere quanto fossi ridicolo. Soprattutto da piccolo, ho spesso pensato "questA (si si, l'ho pensato proprio con la A grande) scena l'avrei voluta vedere dall'esterno per capire quanto sono stato idiota". Non so voi, ma io ero il classico bimbetto che, quando gioca a qualcosa con qualcuno, trequarti del tempo del gioco lo passa a pensare quella particolarità che nessuno pensa, per stupire e pensare "eheh sono più furbo di voi, io avrò soldi e voi no, io diventerò qualcuno e voi no, io scoperò e voi no, io io io" ,sempre.
Classica mattinata con gli amici (il mio, all'epoca, miglior amico e i suoi due cugini) a casa a giocare alle varie play station, nintendo, computer, figurine dei calciatori. Ora che ci penso, da piccoli eravamo così stupidi che giocavamo a chi aveva più figurine inutili, conosciute come i "doppioni", e non sia mai quando, dalle tanto attese 3 bustine della domenica uscivano figurine che sull'album non avevamo. Era lutto.

[meglio censurare quelli che sono stati gli insulti reali]
Kura: Ma per la barba di merlino, mi è uscito Shevchenko, non solo è del milan, ma mi manca anche! Volevo il decimo BOBO VIERI.
Amico: Ahahah attaccalo attaccalo, un doppione in meno.
Cugino grande: Ahahah soldi buttati! Che sfigato.
Kura: Vabbè non fa niente, almeno completo l'album. Però uffa, giochiamo a mignolino allora, così vinco tutte le tue figurine.
Amico: Aspetta fammele contare.. Duecento.. Quattrocento.. Seicento.. Ho milleduecentotrentatre figurine! Tu?
Kura: Quarantasette...
Amico: Allora giochiamo.
[rimasi con l'ultimo Bobo Vieri dopo averle perse tutte]
Kura: Mi è rimasta l'ultima. Non posso usarla. Vieri mi ha pure fatto 24 gol al fantacalcio.
Cugino grande: Coniglio!
Amico: Sei un bambino!
Kura: Vaffanculo, giochiamo!
Amico: (hahaha ci è cascato)
Kura: Vinto. Vinto. Vinto. Vinto. Vinto. Vinto. Vinto. Cinquantuno, due, tre, quattro..
Amico: Ti sto facendo vincere che credi.
Kura: Vai Tritolone (è il soprannome di Vieri) che tra un pò completo l'album!
Amico: Cambia figurina.
Kura: Le ho vinte quasi tutte. Vuoi continuare?
Amico: Ma non è giusto, tu imbrogli! Cambia figurina. Tocco blu non gioco più. (Si, è così, la prima volta quel "tocco" l'ho sentito da lui, mi ha segnato a vita)

Insomma facevamo quello che tutti i bambini fanno, finchè nel momento clou dei giochi arrivò il solito genitore scassacazzo che disse "ragazzi dobbiamo andare in campagna e non vi posso lasciare qui, venite con me", ma non solo, la botta finale fu "dobbiamo stare tutta la giornata.". Non scappai perchè non ne ebbi il coraggio. Cioè, tutta la giornata in campagna..in campagna, dove non c'è un televisore, non c'è un videogame, non ci sono abbastanza figurine per giocare tutto il giorno, e soprattutto dove ci sono le zanzare. Viaggio in macchina tristissimo poichè eravamo tutti con le palle in mano (ci eravamo giocati alla play station la nostra ragazza immaginaria, e io e il mio amico stavamo vincendo), senza dire una parola. Arriviamo lì e vidi mille alberi di frutta, duemila piantagioni diverse di ortaggi, ortiche ovunque, un capannone pieno di tutti i prodotti finiti e vini vari, e la possibilità di non fare un cazzo. Dopo circa un'ora pensammo di smettere di guardarci in faccia come quattro imbecilli, e decidemmo di esserlo. Come? Organizzando un gioco imbecille, creammo un percorso suicida ad ostacoli con salto in lungo finale, ovviamente tutto cronometrato. Suicida perchè nessuno di noi voleva ammettere che non sapeva saltare 1 metro di altezza, che correre 2 kilometri ci avrebbe stancato e che i ciottoli prima del salto in lungo ci avrebbero fatto scivolare. Fottuto orgoglio infantile.

Amico: Io salto più di un metro, raggiungo i 30 km/h quando corro e riesco a stare sott'acqua 4 minuti. Questo percorso lo faccio in poco tempo.
Kura: Io faccio karate. Se ci riesci tu ci riesco anche io, anche di più.
Cugino grande: Vabbè ma vinco io, sono più grande di voi.
Noi: Infatti, è più grande. Che giochiamo a fare.
Kura: (convinto di essere un piccolo jet lee) Dai proviamo, noi siamo allenati.

Non l'avessi mai detto, dopo due ore avevo le gambe piene di sangue, una striscia di zanzare che formavano la parola "fottiti" , terreno ovunque, bolle sulle mani per colpa delle ortiche (le avevo anche sulle gambe le bolle, ma non lo sapevo ancora per colpa di sangue e zanzare), e due lividi su ogni parte del corpo. Gli altri, come me, meno le zanzare. Arrivai ultimo in tutti i giochi, tranne a "vediamo chi si è fatto più male", quello, vaffanculo, l'ho vinto. Come premio per la mia grande vittoria scelsi il gioco finale. Ormai si era fatto buio e scelsi di giocare a nascondino. Pensai che li avevo fottuti. Sapevo che prima o poi ci avremmo giocato e mi sono segnato tutti i numeri di cellulare così se avessi contato io li avrei trovati grazie alla suoneria; se non avessi contato io, avevo già adocchiato tutti i posti dove nascondermi. Sperai di non dover contare, così sarei andato nella cantina dall'altra parte della staccionata, che loro non l'avevano vista, avrei tolto la suoneria al cellulare e sarei rimasto lì per un oretta. Facemmo la conta e mi andò bene. Mi andai a nascondere. Piccolo particolare, non avevo calcolato che era buio e dove stava la cantina non c'era nemmeno un filo di luce. "Un'oretta" il cazzo. Cominciammo a giocare verso le 20.30 circa; non vi posso raccontare nulla dell'attesa del ritrovamento, perchè non mi ricordo un cazzo. So solo quello che mi ha detto il mio amico: alle 23.15 si è scocciato di cercarmi e ha chiamato il padre, mi ha trovato lui. Ero per terra, svenuto, tra delle bottiglie rotte, tante bottiglie. Abbiamo ipotizzato che correndo sono inciampato, un lungo salto, finendo violentemente in uno scaffale di bottiglie di pomodori passati. Ne ruppi un centinaio, fortunatamente non ho mai pagato i danni, buttai solo i vestiti per non farlo sapere a mia madre.
Kura

giovedì 14 gennaio 2010

Come la cacca.

Non vorrei, ma sono costretto a frequentare i pullman quotidianamente, almeno una volta al giorno, quella per tornare a casa dopo le sei ore spese in classe ad ascoltare le più svariate dilagazioni sui temi più banali. Oggi, durante l'ora di italiano, la mia prof ci ha gentilmente offerto una sana spiegazione di cosa fosse il Positivismo di fine '800. A fine ora mi viene vicino.

Prof: E' successo qualcosa?
Polkan: No, no.
Prof: ...
Polkan: Le solite cose che capitano a 17 anni. Niente di grave.
Prof: E non mi sembra. Ti sei lasciato con la ragazza?
Polkan: No.
Prof: Ah, non vi siete lasciati ma ti ha tradito.
Polkan: ...
Prof:Non devi tenerti tutto dentro. Ma ne parli con qualcuno?
Polkan: (scosso) Di cosa, scusi?
Prof: Tutti noi abbiamo dei problemi. Credi che io vengo a scuola senza avere i miei problemi a casa? [No, ma i tuoi problemi sono pagati 2000€ al mese]. Non chiuderti in un angolo alla fine della classe per isolarti dalla lezione.
Polkan: No, no. In realtà ho tutto sotto controllo, avevo solo son..
Prof: Dormire equivale ad evitare il problema, tu invece devi reagire. E' successo qualcosa a te o a casa?
Polkan: Le solite cose che capitano a 17 anni.
Prof: Problemi economici?
Polkan: (rassegnato) Si.
Prof: Tutti abbiamo dei problemi economici. [si, l'ho capito]. Però tu non devi creare altri problemi ai tuoi genitori, che vivono il problema più di te. Loro hanno la responsabilità della tua vita. Te lo dico perchè anch'io ho dei figli e se loro venissero da me, che ho già tanti problemi, e mi portassero anche un brutto voto, ci rimarrei malissimo.
Polkan: Non c'è dubbio. Ma in effetti io non voglio creare dei problemi a loro.
Prof: Ho capito. Tu stai lavorando?

I professori pensano sempre di avere una spiegazione a tutto. Credono che basti insegnare per un numero indefinito di anni (un pò come i preti, i professori nascono già anziani) per avere tutto sotto controllo, sapere già ogni loro alunno cosa pensa, perchè lo pensa, se pensa e quante volte al giorno lo pensa. Come per la cacca. E invece non sanno niente di tutto ciò. Generalizzano. Sempre. Prendono uno stereotipo e lo etichettano ad un alunno, appena si accorgono che i tratti della sua personalità coincidono con i tratti che deve avere la personalità di quello stereotipo, come per le malattie. Devono aver visto sei volte ed oltre le sei serie di Dr House (che sentitamente ringrazio) e aver pensato una cosa tipo "wow, quello è un dottore!" e devono aver assunto che essere dottori non è poi così male, ma esserlo è difficile se si ha studiato per vent'anni letteratura italiana e latino. Ma non poi troppo difficile, forse. Quindi hanno iniziato furbescamente a fingere di essere medici alle prese con i pazienti, quando in realtà sono ancora solo, evidentemente, professori alle prese con degli alunni. La differenza è sottile.

Uscito di scuola mi sono ritrovato nel mio solito pullman, come ogni mattina post-scuola, al mio solito posto, con le solite persone che prendono tutte il pullman ogni mattina a quell'ora, tranne una. Più di una in realtà, ma una in particolare non l'avevo mai vista. Una ragazza, bionda, che mi guardava parecchio. Non fosse stato per i brufoli che le cospargevano con delicatezza il viso, avrei pensato che ci stesse provando con me, ma l'idea mi provocò un leggero brivido lungo tutta la spina dorsale e un profondo senso di ribrezzo che mi dissuase, clamorosamente, dallo smettere di guardarla. In effetti non è tanto clamoroso: succede spesso che qualcosa ti faccia così tanto schifo da non farti smettere di guardarla. In genere con le persone basta che si incroci lo sguardo, e sei fottuto. Ti senti osservato. Hai paura di essere osservato. Non vorresti mai essere osservato. Invece sei osservato, e lo sai. E vorresti farla smettere, ma non sai come fare e, dirle "Scusami, potresti gentilmente smettere di guardarmi?", sai bene che non sarebbe il caso. Ti risponderebbe che non ti sta affatto guardando, che sei solo un egocentrico megalomane che crede tutto giri attorno a sè. In realtà è proprio te che sta guardando da quando è salita sul pullman. Ed è un cesso. Allora come fare?
"Scusami.."
"Si.."
"Hai una caccola sul viso."

Polkan

La fattibilità vera.

Se metto insieme le patate con i maiali, mi ritrovo i gatti. Se invece patate e maiali li moltiplico, mi escono fuori i polli. E se i polli li divido con i clown mi ritrovo con i prosciutti. A questo punto, a prosciutti,patate e maiali ci aggiungo pure il carciofo. E spunta fuori Maradona. A Maradona (già è grasso) divido i prosciutti, e come pensavo mi ritrovo i friarielli. Se ai prosciutti, ci aggiungo altri prosciutti, mi ritrovo i maiali. Se ai gatti (somma di patate e maiali) sottraggo i maiali (o prosciutti e prosciutti), mi ritrovo le patate. Se le patate le voglio dividere per il carciofo, mi restano comunque le patate. Detto questo, se ai polli ci aggiungo un insieme di clown, maiali e patate, e li privo del carciofo, dei prosciutti, dei friarielli e dei gatti,che succede? Facile, spunta fuori Maradona.

Polkan l'ha risolto.

Kura

mercoledì 13 gennaio 2010

Ma cosa mi dici mai?

Spesso abbiamo letto frasi di Jim Morrison come nick di msn, e spesso ci siamo chiesti se effettivamente ragionassero sulle frasi che usano, appunto, sul loro significato, sulla loro validità, sul loro fine. Man mano ci siamo segnati le varie frasi targate "Jim Morrison", e abbiamo deciso di discuterne il valore. Riportiamo qui ogni frase letta, con i nostri rispettivi commenti (voi intanto cercate di ragionare sulla roba che mettete):

"Non pentirti di qualcosa che hai fatto, se quando l'hai fatta eri felice."

[in tribunale]
"Lei è condannato per omicidio colposo. La condanna è di 20 anni di reclusione. E' pentito?"
"Assolutamente no, Jim Morrison disse 'Non pentirti di qualcosa che hai fatto, se quando l'hai fatta eri felice', e io ero felice."

"Nella vita si incontra sempre la persona sbagliata al momento giusto e la persona giusta al momento sbagliato."

La prima cosa che viene da pensare è "ha ragione". Ma attenzione, scrivere "sempre" rende la frase errata, magari, escludendo l'avverbio di tempo, la frase poteva essere corretta o significativa, ma così no. Nella vita si incontra la persona sbagliata al momento giusto e la persona giusta al momento sbagliato, a volte. Io una volta ho incontrato una persona sbagliata al momento sbagliato. Ho appena reso falsa la frase, un pò come funziona a scuola guida. Dove cazzo era Jim Morrison quel giorno in cui un imbecille senza patente guidava proprio l'auto davanti la mia, proprio al momento in cui la mia gamba non rispondeva? Tibia e perone.

"Uccidere è il coraggio di un momento. Vivere il coraggio di sempre."

Ammesso anche che uccidere sia il coraggio di un momento, visto che chiunque potrebbe avere lo stesso coraggio per un mese, progettare e preparare un omicidio, arrivare al momento di doverlo fare e iniziare a torturare la vittima, così, per un surplus di coraggio. Ammesso anche che uccidere sia il coraggio di un momento, dicevo, vivere non è il coraggio di sempre. Non è affatto un coraggio in effetti, considerato che non c'è nessun istante pre-nascita in cui sai cosa affronterai e scegli di tua spontanea volontà di nascere. Nasci e basta. Infatti, il caro Jim si contraddice da solo, presto, con un altro suo aforisma:

"Non ho scelto io di nascere quindi lasciatemi vivere come mi pare."

Questa frase è bella. Peccato contraddica quella di prima. Si è giocato un jolly.

"A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato."

L'adulto che guida la macchina per la prima volta non ti piace?

"Darei la vita per non morire."

Ci sto.

"E' nel momento in cui dubiti di volare che perdi per sempre la facoltà di farlo."

Caparezza docet: "sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta". Come prima, non la perdi per sempre, magari rendi al minimo le probabilità di riuscita (ma magari no). Come dice il Nostro (Capa), un aiuto può farti volare (magari giù da un burrone).

"Il mio migliore amico è lo specchio, perchè quando piango non ride mai."

E non ti consola. Non ti abbraccia. Non ti aiuta. E poi il cavatappi, il letto e il frigo dove li mettiamo?

"Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!"

Ah?

"La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo."

Ma come l'ha pensata? Da cosa l'ha dedotto? E soprattutto come hanno fatta a usarla come frase? Come l'hanno interpretata? L'email per le eventuali risposte la potete leggere a destra.

"Non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi."

Non è forte chi non cade.. ah no?

"Non arrenderti mai, perchè quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio."

E porca troia al 90' perdo 3 a 0, fottiti che minchia mi dici..

"Non diventerò vecchio: io sono come una stella cadente."

Ma quante ne fa? Ma questa che sta a significare? Vuole forse dire che muore prima di invecchiare? O che si brucia? Si brucia prima di invecchiare forse..

"Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare."

Ma perchè?

"Questa notte non può durare in eterno, perchè fra poco arriverà il mattino, ammesso che ci sia un domani."

Bravo, ci sei arrivato solo tu. Questo è Jim Morrison amici. Magari mo leggo "Se premi l'interruttore forse accendi una luce".

"Questa dannata guerra finirà quando saremo troppo vecchi per goderci la pace."

La guerra finirà quando saremo troppo vecchi. Oppure troppo giovani. Oppure il giusto ma viene una carestia. Oppure non finirà. Oppure ci toccherà sognare per imparare a volare e fottere i soldati. A sto giro penso che sorriderò alla vita.

"Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che sta dentro di noi."

Infatti. Se un amico mi sputtana lo odio perchè vedo, dentro di me, me che mi sputtano.

"Ehi che cazzo fai?"
"Ehm.."
"Oh merda, mi stai sputtandando."
"Calmati.. sono solo te stesso.."
"Ma quale me stesso aaaaaaaaaaa"

"Se una mattina ti svegli e non vedi il sole, o sei morto, o sei il sole."

..o ci sono le nuvole, o stai guardando il cuscino. E rilancio: "Se una mattina ti svegli e non riesci a cacare, o sei stitico, o te l'hanno messo nel culo."

"Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire."

E già. Se sei già pieno e hai ancora il cibo davanti al naso, pensa ai bambini che muoiono di fame e mangia tutto fino a vomitare.

"Vivi ogni attimo e questo non sarà mai l'ultimo."

Ma perchè fa sempre lo stesso errore? Il "mai" non si deve mai mettere. Tra l'altro, l'istante prima di morire è l'ultimo, per forza. E pensaci, cazzo, sei Jim Morrison.

"Sotto la terra c'è nascosto un libro, non cercarlo. Ci sono scritte le regole di un gioco stupido: la vita!"

Ehi Jim, ma che me lo vieni a dire a fà? Non me lo dicevi = Non lo sapevo = Non lo cercavo. Bravo, eh. Complimenti Jim. Geniale.

"Sii sempre come il mare, che infrangendosi contro le rocce trova sempre la forza di riprovarci."

E già. Ratt a capat int o mur ca primm o poi si sfonn.

"Tutto è in frantumi e danza."

Eh.. già.. tutto è in frantumi e danza.. come ho fatto a non capirlo prima? Rilancio di nuovo: "Tutto è intonato e canta."

"Andare sempre contro vento. Soltanto così è possibile alzarsi in volo."

Non imparerà mai. Non solo perchè è morto.

"Non accontentarti dell'orizzonte, cerca l'infinito."

Siamo giunti infine alla frase più inflazionata. Ebbene, non accontentiamoci dell'orizzonte, cerchiamo l'infinito. Ah? Beh? E poi non è meglio quella che ha inventato Kura? Ha anche qualche possibile interpretazione, questa.

"Non accontentarti del tramonto, guarda anche l'alba."

Esegèsi (by Polkan): Viene automatico fare le cose semplici: accontentarsi di ciò che viene senza andare a cercare nulla di ciò che si vuole. Sarebbe forse il caso di rischiare qualcosa, smetterla di aspettare passivi il 'tramonto' dei nostri giorni e rincorrerne l'alba.

E qui abbiamo fatto i fenomeni..

Polkan&Kura

martedì 12 gennaio 2010

Collegamento.

Avevo aperto il blocco note per iniziare a scrivere un post che raccontasse un fatto accaduto in passato, ma appena ho battuto le prime lettere si è avvicinato il mio cane, mi si è appoggiato alle gambe e ha iniziato a scondinzolare, e ho pensato "Ma sì, mò scrivo un post che parla di Link".

Kura: Chiattone, vuoi che scrivo un post su di te?
Link: wouf!
Kura: Lo prendo come un si.

Per chiamarlo uso tutti i sinonimi delle parole "grasso" e "maiale" e clamorosamente si gira anche quando ne uso uno nuovo, se poi lo chiamo "ricchione" non mi calcola nemmeno un pò. Il mio cane è come me, è pigro all'inverosimile, mangia ogni volta che ne ha l'opportunità e non vuole essere cacato il cazzo in nessun modo,a meno che non si tratti di coccole. Differenze: lui non fuma. Infatti quando stiamo insieme sul divano e mi accendo una sigaretta, mi guarda storto e se ne va,perchè il fumo proprio non lo sopporta. Il suo migliore amico, dopo me, è il divano. Passa tutto il giorno sul divano a dormire, si alza solo per mangiare (Non solo quando mangia lui, ma anche ogni volta che io prendo una cosa da mangiare, anche un cioccolatino. Anche se sta dormendo, miracolosamente si sveglia e corre ad elemosinare) o, quando la barra-riposo ha raggiunto il picco massimo, inizia a correre per casa o esce fuori al balcone ad abbaiare, finchè la barra-riposo, che a lui scende molto velocemente e sale molto lentamente, non arriva a metà, così da potersi rimettere sul divano e continuare a dormire.

E se il mio cane potesse parlare?

Link: Kura hanno suonato alla porta.
Kura: Eh ho sentito, ma vai tu, mi scoccio.
Link: No vai tu.
Kura: No, tu.
Link: No, ma vacci tu.
Kura: Perchè dovrei andarci io? Mi fa male il piede.
Link: Io non ho le mani, sono basso e con le zampe non ci arrivo
Kura: Ti odio.
Link: (sghignazzando) Pollo, e quando torni grattami la pancia.
Kura: Stronzo ora ti fotti.
Link: Tanto lo sai che se ti faccio gli occhi dolci e piango un pò, finisci per coccolarmi.
Kura: Ti odio.

Oppure:

Link: Kù, mi porti a fare pipì?
Kura: Ora? Mi scoccio troppo, trattienila un altro pò, fammi stare tranquillo altri 15 minuti.
Link: Kù dai ne ho bisogno.
Kura: Scendi da solo.
Link: Lo sai che non posso.
Kura: Quando imparerai a non scappare?
Link: Lo sai che non è una cosa che posso controllare.
Kura: Fottuto istinto.
Link: Wouf..Uh, scusa, non volevo abbaiare, ma a volte non posso controllare neanche questo.
Kura: Ma che differenza c'è tra "wouf" e "bau"?
Link: Nessuna, sono sinonimi. "bau" lo usano i coglioni e le cagne.
Kura: Dai non ce la faccio proprio a scendere, devo anche vestirmi, vai in bagno e falla a terra.
Link: No dai poi la Genitrice si incazza.
Kura: Valla a fare, poi ci penso io, non è cosa scendere adesso, sta anche piovendo.
Link: Non sta piovendo.
Kura: Tu pensa che sta piovendo.
Link: Vabbè dai, allora vado in bagno.
Kura: Si, e quando torna la Genitrice facciamo finta di dormire, quando mi sveglia fingo qualcosa.
Link: (liberato) Aaahhh, stupendo pisciare senza il vento che mi passa tra le palle, e soprattutto senza la fatica delle scale.
Kura: Te l'avevo detto io.
Link: Già.
Kura: Già.
(Arivva la Genitrice)
Genitrice: Sono a casa.
Kura&Link: ...
Genitrice: Kura? Link?
Kura&Link: ...
Genitrice: Kura! Sono tornata, stavi dormendo?
Kura: Si, il tempo del verbo è quello corretto, STAVO.
Genetrice: Ma cos'è sta puzza di pipì per tutta la casa?
Link: (sussurrando) Te l'avevo detto che se ne sarebbe accorta.
Kura: (sussurrando) Stai tranquillo, me la vedo io.
Genitrice: Ma il bagno è pieno di pipì! Mò lo uccido a Link!
Link: Grrrrrr...
Kura: (sussurrando) Stai tranquillo, non ne ha le prove.
Genitrice: E' colpa tua, non l'hai portato giù, vero?
Kura: Non è colpa mia, ho dormito e non mi sento bene, in più sta piovendo!
Genitrice: Non sta piovendo.
Kura: Tu pensa che sta piovendo.
Genitrice: Ma è troppa pipì, ma non è che sei stato tu, non hai centrato il buco?
Kura: (sussurrando) Ma quanta ne hai fatta?
Link: (sussurrando con vergogna) Te l'avevo detto che non ce la facevo più...
Genitrice: No è troppa, ora pulisci tu!
Kura: Link ti odio.
Link: L'idea è stata tua.
Kura: Pisciasotto di un cane.

Kura

Ribulliamoci.

Mi hanno scritto in merito al post sulla scuola "Batman new style" per dirmi, credo, che erano convinti che alcuni elementi esistessero solo nella loro scuola, nella loro classe. E mentre leggevo pensavo solo "wow, mi hanno scritto". Del tipo:

Ciao Polkan, ho letto il tuo post su Batm..[wow mi hanno scritto, wow mi hanno scritto, wow mi hanno scritto, wow mi hanno scritto, wow mi hanno scritto, wow mi hanno scritto, wow mi hanno scritto]..grazie per l'ascolto e complimenti per il blog..[wow complimenti per il blog, complimenti per il blog, complimenti per il blog..].

Sono uno che si esalta molto e con poco, ecco. Ma in sostanza, quello che volevo rispondere è che: "no, certi elementi non solo sono comuni a tutte le scuole, di tutte le città, di ogni regione, di tutta la nazione, ma sono anche la normalità, l'eccezione siamo noi".
C'è gente che si atteggia a fare il ribelle e non sa nemmeno cosa significhi la parola "ribelle". Vanno a scuola e si ribellano, così tanto per ribellarsi.

"Ehi ma a cosa ti ribelli?"
"Boh e tu?"
"Boh pensavo.. è un pò che fa freddo in città."
"Infatti è vero. Ribelliamoci!"
"Fantastico. Ehi tu? Ti ribelli con noi?"
"No, la prof si arrabbia."
"Un secchione! Ribelliamoci!"


E così, di ribellione in ribellione, formano la "casta" dei ribelli e si ribellano. E basta. Si ribellano ai prof, si ribellano allo studio, si ribellano all'educazione, si ribellano alle regole, si ribellano a qualsiasi cosa. Anch'io mi ribello a tutte queste cose, ecco, però non rompo il cazzo a nessuno, non vado da un altro a dire "Wa lo sai che ho preso 2 in matematica?" aspettando che quello dica "Wow.. 2? Un giorno sarò come te".
Ad esempio, ero con Kura durante un mio filone trascorso nella sua scuola e c'era un ribullo di quelli "wa ij sto semp for" che, effettivamente, stava fuori e narrava le sue gesta ai compagni che man mano incontrava.

Ribullo: "Sto fuori dalla seconda ora."
Elemento: "Wow!"
Ribullo: "Wa la prof non mi chiama nemmeno più. In questa scuola comando io. Sono il re."
Plebeo: "Oh sire.."
Ribullo: (con voce profonda) "Già, il re.."

E insomma io e Kura eravamo lì e lo guardavamo un pò interdetti. Il classico idiota a cui vanno dietro tutti i cretini della scuola, che per dimostrare di essere un grand uomo fa una valanga di cazzate e, quando poi viene scoperto, si fa ridere dietro da tutti i cretini di cui sopra, che non avrebbero mai fatto le sue cazzate perchè troppo idioti e conigli. Insomma, il pollo di turno, quello che alla fine lo prende sempre al posto giusto. Era il giorno delle pagelle di metà anno. Il giorno dopo bissai il filone a causa di alcuni prof che mi aspettavano a tal punto che avevano affisso le mie foto sulla bacheca della scuola con la scritta "Wanted" sotto la mia faccia (terminai la fuga solo due giorni dopo e il risultato furono svariati voti del cazzo).
Ebbene, come ogni giorno post-pagelle che si rispetti, anche quel giorno chiunque si incontrasse si chiedeva dei voti. E con Kura non era da meno.

Elemento: "Oh, Kura. Come sono andate le pagelle?
"
Kura: "Tutti 4 e in condotta 6" [il solito pene]
Ribullo: (con espressione visibilmente soddisfatta) "Eh, pure io ho avuto 6!"

Ci siamo girati e lo abbiamo guardato senza parole per buoni dieci secondi.

Kura: (ironico) Bravo, vantatene. Cazzone.
Polkan

domenica 10 gennaio 2010

Postumi di una sbornia a FM.

Era una sera di qualche mese fa. Dopo 7 ore di gioco a FM (Football Manager: gioco manageriale di calcio in cui tutto è modificato, tutto va storto, niente significa e tutto è molto bello), l'orologio segnava cifre "basse", e i due nerd appassionati di calcio si burlavano degli avvenimenti accaduti nel gioco. Giovacano online e usavano FM per farlo. Questa la piega che prese la conversazione su msn.

Polkan: e ja ma l'inter s'è presa ziegler
Polkan: lol?
Kura: loooooooooooool
Kura: a me m'ha chiesto 16mln per la comproprietà di khrin
Polkan: uahauahauha
Polkan: goooooooooooool.. vittoria!
Kura: hai interrotto la striscia di 16 risultati utili consecutivi
Kura: uffààà
Kura: fottiti ricchione
Polkan: loooooooooooooooooooool
Polkan: adesso inizia il calo
Kura: tocco blu, non gioco più
Polkan: asdasdasd
Polkan: tocco verde, tu non sai perde
Kura: looooooooooooooooooool
Kura: guardà là,m'hai fatto recuperà dalla roma
Kura: comunque
Kura: colore corretto, sei uno scorretto
Kura: sono un fenomeno U_U
Polkan: looooool
Polkan: tocco giallo, sei un pappagallo
Kura: looool
Kura: tocco arancione, sei proprio un coglione
Polkan: tocco marrone, sono io il campione
Kura: tocco nero, sei solo calimero
Polkan: tocco bianco, smettila, sei solo stanco
Kura: looooooooooooooooooooooooooooooool
Kura: tocco rosso, faccio quello che posso
Kura: tocco viola, tua mamma ingoia
Polkan: loooooooooooooooool
Polkan: tocco rosso, esatto, cadrai nel fosso
Kura: tocco azzurro, tuo padre è un buzzurro
Kura: tocco celeste, tua mamma non si veste
Kura: uaha
Kura: stò sfunnann
Polkan: uahauahauaha
Polkan: ma io stavo facendo un "discorso"
Polkan: tu stai insultando a vanvera U_U
Kura: lol
Kura: sono stanco
Polkan: mo ti faccio vedè io aspè U_U
Kura: tocco amaranto, ti insulto e mi vanto
Kura: ohohohoh
Polkan: tocco bronzo, ma io sono più stronzo
Kura: ma il bronzo non è un colore
Polkan: e di che colore è il bronzo? sentiamo
Kura: loooooooooooooooooooool
Polkan: tocco cobalto, ormai non ti vedo, ti salto
Kura: uaha
Kura: questa m'è piaciuta
Polkan: ghgh
Kura: tocco fucsia, la tua non è musica ehm
Polkan: asdasdasd
Polkan: tocco granata, questa è una puttanata
Polkan: ohohoh
Kura: uahauaha
Kura: tocco strano, me lo faccio in mano
Polkan: loooooooooooool
Polkan: tocco magenta, la mia partita è vinta
Polkan: U_U
Kura: tocco arcobaleno, ti ho distrutto sono alieno
Polkan: looooooooooooooool vedilo
Kura: capì, arcobaleno = tutti i colori
Kura: ghghghgh
Kura: questa era forte
Kura: comunque se ci pensi
Kura: abbiamo fatto mille rime potenti lol
Polkan: eh infatti ghgh, abbiamo sfondato
Kura: ma soprattutto non ne abbiamo sbagliata una
Kura: lol
Polkan: no infatti, ho pariato un sacco
Polkan: cioè, è stato serio a "discorso"
Polkan: cioè, tipo 1 vs 1
Kura: brà
Polkan: come i cosi che ti senti tu
Polkan: tocco lilla, mi fai solo da camomilla
Polkan: tocco oro, il mio verbo è il sonoro EHM
Kura: te lo dico con il cuore, il tuo non è un colore
Polkan: te lo dico con il sale, se dici questo sei solo un maiale
Kura: mò ricominciamo?
Kura: abbè
Kura: te lo dico con maestria, oltre tua mamma ho pure tua zia
Polkan: te lo dice la mia spalla, questa balla non ti terrà a galla U_U
Kura: te lo dico con chiarezza, statti attento, nè, munnezza
Polkan: te lo dico con morale, la tua rima non è reale
Kura: te lo dico con stupore, le tue parole non fanno rumore
Polkan: uahauaha
Kura: te lo dico con scalpore, puoi chiamarmi superiore
Polkan: te lo dico con rispetto, adesso è meglio che vai a letto
Kura: te lo dico con no chalance, ti batto e m ratt a panz
Polkan: te lo dico dal veicolo, tu sei sempre più ridicolo
Kura: loooool
Kura: te lo dico come amico, stai entrando in un brutto vico
Polkan: te lo dico con nostalgia, era meglio se andavi via
Kura: te lo dico con inganno, forse vinci il prossimo anno
Polkan: loooooooooool
Polkan: te lo dico con tristezza, ti prego, allontana quest'olezza
Kura: olezza? uhm
Polkan: te lo dico con vergogna, è l'odore della rogna
Kura: looool hai sfondato
Kura: te lo dice il mio pisello, ritirati friariello
Polkan: ghghgh
Polkan: te lo dico con disgusto, sei al secondo posto
Kura:oh aspè nun trov l'accendin
Polkan: bravo il coniglio
Kura: fottiti l'ho trovato
Kura: comunque U_U
Kura: te lo dico con la sigaretta, di tua mamma è bella la tetta
Polkan: te lo dico con onore, tu qua sei il peggiore
Kura: te lo dico con colore, dopo questa il tuo orgoglio muore
Kura: che fenomeno marò
Polkan: ahahahah
Polkan: ma serio
Polkan: ma intanto..
Polkan: te lo dico con rassegnazione, esci in fretta, su, coglione
Kura: te lo dico con sufficienza, tu sei il pesce,io la lenza
Polkan: loooooooooooool
Kura: ghgh
Polkan: te lo dico con perdono, quello che vedi è il mio trono
Kura: loooooooool
Kura: te lo dico da signore, potremmo continuare per ore
Polkan: ghgh
Polkan: te lo dico con ritegno, tu sei servo del mio regno
Kura: te lo dico un pò incazzat, è frnut sta strunzat?
Polkan: uahauaha
Polkan: te lo dico con speranza, esci fuori da sta stanza U_U
Kura: te lo dico con convinzione, questa è una conversazione
Kura: ghghgh
Polkan: loooooooooooool
Kura: direi +1 per me
Polkan: te lo dico con gelosia, quest'intuizione era mia!
Polkan: direi 0-0 U_U
Kura: te lo dico divertito, secondo me sei un pò smarrito
Polkan: te lo dico con offesa, preparati alla resa
Kura: proclamo la mia vittoria, è arrivata la tua ora!
Polkan: te lo dico con allegria, l'ora arrivata non è la mia
Kura: senti.. potremmo continuare per ore.. gli aggettivi non finiscono subito come i colori..
Polkan: non fare il coniglio
Kura: te lo dico come fossi mio figlio, non volevo fare il coniglio
Polkan: Bene, continua pure allora

Continuammo per ore..
Kura vs Polkan

mA-dico io.

Polkan (Si, è così, ti ho appena usato come introduzione) vorrebbe studiare medicina dopo essersi diplomato. Il medico: che bel lavoro. Essere pagato per aver salvato la vita della gente deve essere parecchio soddisfacente, certo, quando la salvi la vita. Dopo le ultime notizie avute dal telegiornale pare che i "nuovi" medici facciano altamente cacare. Mi sono sempre chiesto perchè i medici sono tutti uguali (ho paragonato quelli con cui ho avuto a che fare io con quelli di cui mi hanno parlato, a quanto pare fanno tutti le stesse puttanate). Ogni volta che vado da qualche parte, che faccio qualcosa, ho il vizio di notare tutto, di guardarmi attorno, vedere quello che succede, ogni particolare. Diciamo che mi faccio poco i cazzi miei. Primo particolare che ho notato dei medici è la calligrafia con cui scrivono le ricette. Non si capisce mai un cazzo, mai. Lo "scippo" (perchè solo così può essere definito quel segmento irregolare di inchiostro) è simile tutte le volte, cambia solo in dipendenza dallo stato d'animo del medico: quando lo "scippo" è marcato e allungato il medico è nervoso; se notate una nuova curvatura, insomma un qualcosa di creativo, il medico è felice. Infatti quando volete farvi fare qualche piacere dal vostro medico, vi consiglio di farvi scrivere prima una ricetta per capire in che stato d'animo è, magari è arrabbiato e decidete di andare il giorno dopo. Ritornando agli "scippi", mi chiedo come possano essere così superficiali su una cosa così importante. Ma dico, se alla medicina "a" mi segni "k", alla medicina "b" mi segni "k", e così via fino ad arrivare a "k", il farmacista che capisce?

Individuo: Salve.
Farmacista: Buongiorno, dimmi tutto.
Individuo: Mi serve...questa. (E gli consegna la ricetta)
Farmacista: Uhm, non è che per caso ti ricordi come si chiama la medicina?
Individuo: (imbarazzato) Certo. Si chiama Omep...Osiep...Omepra..
Farmacista: Omeprazen 10mg?
Individio: Si si, proprio quella!
Farmacista: Ecco a lei, Grazie.

E quando sbagliano a ricordare il nome? Capsule rigide a rilascio modificato. Eh? Resto nel cesso tre giorni di fila?
Ne ho trovati pochi di medici buoni (dopo capirete perchè mi permetto di giudicare). Quando ero più piccolo giocavo a calcio, ho giocato nella squadra con la società più ridicola, e nella squadra con la società più prestigiosa (non la squadra prestigiosa, la società. Non ho mai saputo giocare a pallone, so solo bene come funziona), e da entrambe le parti ho trovato medici ignoranti. La visita sportiva (almeno quella che facevo io) consiste nel controllare se il ragazzo può o non può partecipare a competizioni di livello agonistico. Requisiti minimi per partecipare a livello agonistico: devi essere sano (giustamente). Ogni santissima volta che facevo la visita mi dicevano che era tutto a posto e potevo giocare tranquillamente. L'ultima visita con questi presunti medici è andata così:

Medico: Ciao, stenditi qui, dobbiamo fare...
Kura: Lo so già. Comunque salve.
Medico: Scusa eh, volevo solo farti sapere quello che dovevi fare.
Kura: Appunto, e visto che già lo so, non le volevo far perdere tempo. (dopo la visita c'era l'allenamento e pioveva, adoro giocare sotto la pioggia, me ne sbattevo della visita, tanto sarebbe andata come tutte le altre)
Medico: Come mai giochi a pallone?
Kura: Così, mi piace.
Medico: E dimmi, sei sano o hai qualche problema?
Kura: Sono sano, ma controlli lei, sono qui per questo. (e jamm poi dicono che sono presuntuoso, graz u' cazz)
Medico: (disinteressato al massimo) Sei un ragazzo vispo, in che ruolo giochi?
Kura: Sono d'accordo che ha a che fare con idioti come me, ma perchè voi medici pensate sempre di essere i più intelligenti della stanza?
Medico: (divertito) Eheh, un giorno capirai. [vorrei trovarlo e dirgli che la penso come anni fa]
Kura: Ok. Mi scusi.
Medico: Tranquillo, mi piacciono i ragazzi curiosi. Comunque sei sano, non hai nulla, puoi giocare tranquillamente a qualsiasi livello.
Kura:(provocatorio)[stavo aspettando quel momento dall'inizio della visita] E il soffio al cuore dove lo mettiamo?
Medico: Quale soffio?
Kura: Controlli bene, ho un malfunzionamento della valvola mitralica.
Medico: Ah..si..quello..me ne ero accorto..
Kura: (soddisfattissimo) Com'è che non me ne aveva parlato? Pensava non lo sapessi? Avevo detto che ero sano apposta.
Medico: No vabbè, è così lieve che non pensavo ce ne fosse stato bisogno.
Kura: Si, eh?. Comunque stia tranquillo, non lo dico a nessuno. E' stato un piacere per me (e sottolineai "per me") essere il più intelligente della stanza.

Si è vero che ho un soffio al cuore, ma è una cazzata, vado a controllo ogni anno e non è mai peggiorato, però mi è servito a vedere come funzionano gli ospedali, infatti quando stò in ospedale e sto aspettando il mio turno, preferisco andarmene in giro a guardare i medici come lavorano, piuttosto di stare in sala d'attesa ad ascoltare le storie poco divertenti delle persone, anche perchè ai controlli che faccio io ci sono soggetti per la maggior parte anziani o bambini, quindi vi lascio immaginare. La cosa più bella è quando ascolto il medico che vuole fare il fenomeno, le scene sono mondiali. (salto tutto l'inizio conversazione e passo direttamente alla fine)

Paziente: Allora? Che avete saputo?
Medico: Bisogna asportare l'area danneggiata nella circomvoluzione del cingolo. E' troppo vicino al tronco encefalico per rischiare un intervento.
paziente: E quindi? Muoio? Sono curabile?
Medico: Il tronco encefalico controlla il sistema nervoso involontario.

Ma dire "Signore lei ha un problema, è grave, possiamo curarla, ma comporta i suoi rischi", no? Così che cazzo capiscono?
Io dovessi mai subire un operazione (per l'amor del cielo no!) reagirei così:

Kura: Allora? Che avete saputo?
Dottore: Bisogna asportare l'area danneggiata nella circomvoluzione del cingolo. E' troppo vicino al tronco encefalico per rischiare un intervento.
Kura: Ok.
Dottore: "Ok" cosa?
Kura: L'arcotangente del seno di X, studiando la parallela dell'asse mediano, calcolo il logaritmo del risultato e penso che non mi trovo.
Dottore: ...
Kura: E' più semplice di quello che sembra, la matematica è abbastanza matematica. Parliamo invece della fisica.
Dottore: Ma perchè mi sta dicendo questo?
Kura: Le forze, come quella di gravità, sono interessanti. I vettori sono una palla, sa cos'è un vettore?
Dottore: Non ricordo nè matematica nè fisica, infatti sono medico. Non capisco quello che dici.
Kura: Ora capisce come mi sono sentito cinque minuti fa.

Kura

sabato 9 gennaio 2010

Batman new style.

Sono ancora a scuola, e non me ne vergogno. Non potrei, in realtà, non ho ancora l'età per vergognarmi, ma se avessi vent'anni mi vergognerei e probabilmente piangerei tutti i giorni per esserci ancora. Non se ne può! Davvero, non se ne può. Ti giri e vedi ebeti. Ti rigiri e vedi ebeti. Ebeti in bagno, ebeti in corridoio, ebeti alla cattedra. Quelli poi sono i più ebeti, un pò prima dei "noncapiscoperchèprendosemprequattro", un pò dopo i "profchebuongustoilsuoano" e alla pari dei "cazzocifaccioinunascuola".
Ricordo di una volta in cui ero straordinariamente andato a casa di un mio compagno di classe per studiare per l'interrogazione di storia. Leggevo a voce alta per farmi seguire:

La guerra d'Iraq, o Seconda Guerra del Golfo, è un conflitto in atto iniziato il 20 marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione formata da Stati Uniti d'America, Regno Unito, Australia e Polonia, con contributi minori da parte di altri Stati, tra cui l'Italia. ecc.ecc.

E intanto lui annuiva convinto con la testa e accompagnava i suoi movimenti da costanti "ah.. si, si" che facevano sembrare proprio che mi stesse seguendo e che, anzi, era lì ad ascoltare esattamente cosa diceva il libro e lo capiva così bene che lo confermava anche.

Polkan: Allora vogliamo ripeterlo?
Compagno: Non mi va. Ma tanto so tutto, mi è piaciuta questa storia.
Polkan: ...
Compagno: Beh si dai, è moderna.
Polkan: Già. Bene, allora andiamo.

E andammo via. Cioè, io andai via, lui fece per uscire dalla porta con me e poi rientrò dentro, coronando il gesto da sonore risate e da un sibillino "bluff! fregato!", che lo fece scompisciare dalle risate al punto che gli iniziarono a scendere delle lacrime dagli occhi e respirava a fatica.

Polkan: (sarcastico) Che ridere.
Compagno: Ah ah ah.. coff.. coff..
Polkan: (più sarcastico) Geniale. Una battuta fantastica.
Compagno: coff.. coff.. ah ah.. splut

Il giorno dopo poi, a scuola, alla terza ora venne quella racchia dal tanfo immondo della prof. di storia, la Panzini, che puntualmente interrogò Compagno.

Panzini: Compagno, avanti, dimmi cosa hai studiato.
Compagno: ...
Panzini: Domanda a piacere.
Compagno: ...
Panzini: Due domande, zero risposte. Alla prossima prendi 3. Dimmi le cause della guerra in Iraq.
Compagno: Wa si. Batman.
Panzini: Compagno sei un imbecille.

E guardando quell'interrogazione proprio non riuscivo a capire se davvero fosse un imbecille, se lo stava solo facendo per far ridere o se davvero pensava quello che diceva. Chissà, forse mentre leggevo lui dentro di sè ascoltava, ma recepiva tipo:

Batman, per scacciare Pinguino da Gotham City, andò a New yok a cercare la base segreta di Pinguino.

Prese 3, insomma. Un 3 che difficilmente riuscì a digerire, cosa che mi convinse sempre di più che lui davvero era convinto di rispondere bene dicendo "Batman" e che mi fece pensare che allora, in effetti, quando mi disse "Bluff! Fregato!" e scoppiò a ridere, forsa aveva davvero detto qualcosa di intelligente, dentro di sè, una cosa tipo "Hai una caccola sulla guancia!" o "Me lo fai un pò più blu?". Invece aveva detto proprio "Bluff!" e si era proprio scompisciato. La cosa continuava a puzzarmi. Ma poi capii. Sia io, che la prof.

Mamma Compagno: Ma perchè ha messo 3 a mio figlio?!
Panzini: Non ha risposto a nulla e ha saputo fare solo lo spiritoso. Se non è 3 questo..
Mamma Compagno: Spiritoso?
Panzini: Ha risposto "Batman". Capisce?
Mamma Compagno: Ma lui non aveva torto.
Panzini: Certo, ha risposto in maniera errata alla mia domanda.
Mamma Compagno: Mi dimostri che Batman non era nemico di pinguino.
Panzini: Ora è tutto chiaro.

Il giorno dopo la prof. infatti chiama Compagno in disparte e gli annuncia che il suo voto sarebbe lievitato "miracolosamente" a 6. Il motivo che addusse fu: "Tranquillo. Non sei l'unico idiota di famiglia".
Polkan

venerdì 8 gennaio 2010

Kill them all.

Tutti noi abbiamo una paranoia, qualcosa che ci perseguita, quel pensiero fisso che ci fa dormire male la notte. C'è l'imprenditore che pensa all'ultimo imbroglio sui bilanci, il vecchio con la mentalità antica che pensa "eh, anche oggi ho mangiato" (mia nonna docet), lo sfigato che pensa "la mia ragazza non mi ha fatto le corna, no, non me le ha fatte", e c'è l'idiota che pensa "speriamo che non ci sono zanzare". L'idiota sono io. Con Polkan ho addirittura elaborato una legge : una zanzara c'è sempre (per esempio, adesso da qualche parte in questa stanza ce n'è una, magari sta guardando me che scrivo,e si compiace del fatto che la cito.Il problema è che lo penso davvero). Non le odio tanto per le punture, certo, anche per quelle, ma sono superflue. Non sopporto il ronzio nelle orecchie, quello mi manda in paranoia, mi stizza, mi toglie il sonno (quando ho fatto leggere il post a Polkan, in questo preciso punto ha esclamato "quoto"). Se vedo una zanzara in stanza, non vado a letto finchè non la uccido, non servirebbe, non dormirei. Sono furbe, quello che fanno non è mai a caso , è studiato nei minimi dettagli, e si evolvono velocemente. Le ho spesso immaginate sedute a tavolino, sorseggiando sangue di prima qualità, che decidono e studiano la strategia da attuare per arrivare al mio sangue, tipo i truffatori. Poi il capo zanzara da il segnale alle altre che attendono fuori e irrompono tutte in casa mia. Una si fa vedere di proposito, e le altre agiscono alle mie spalle, con la più veloce che mi ronza nell'orecchio per distrarmi e non far uccidere quella che si è immolata per prima.

Sergente: Ok. Tutto pronto? Avete tutto?
Soldati: Si, signore.
Sergente: Bene. Ripassiamo gli schemi per l'ultima volta. Uno alla volta, ditemi quello che dovete fare:
Infiltrato: Al suo segnale, invado lo schermo visivo di Kura, cosicchè si distrae, e aspetto che il ricognitore fa la sua mossa.
Ricognitore: Quando Kura manca il bersaglio la prima volta, volo all'orecchio, poi corro giù per uscire dal campo visivo, e mi apposto sulla scarpa aspettando il nuovo segnale.
Recluta: Io...ho paura signore.
Sergente: Cosa?
Recluta: Non posso farcela.
Sergente: Muovi il pungiglione! Non fare la mosca e dimmi qual'è il tuo ruolo.
Recluta: La seguo. Poi arrivati alla schiena, io convergo e punto al braccio.
Sergente: Perfetto. Manchi solo tu, non mi deludere.
Cecchino: Stia tranquillo. Aspetto qui fino a quando non siete tutti pieni, a quel punto vado a dargli il colpo finale sul naso, dandovi la possibilità di scappare. Nel caso qualcosa dovesse andare storto, vi ho voluti bene!
Sergente: Bene. Tutti pronti. E' arrivato il momento, scateniamo l'inferno!

Mi chiedo quale gruppo sanguigno preferiscano.
Bello quando mia mamma comprò il fornellino Raid Night&Day. Entusiasta come un bambino quando si "innamora" della prima bimbetta che gli sorride, andai a inserirlo nella spina, mi misi tranquillo nel letto, e, cacchio, funzionava: le zanzare entravano quasi mai, e se entravano le vedevi deboli, facili da ammazzare. Bello quando l'anno dopo le vedevo a gruppi di tre svolazzare sul fornellino appena comprato, lo stesso, identico, come se mi prendessero per il culo. Mi è capitato anche di ucciderne qualcuna nascostaci sopra.
Ne ho provati molti di rimedi contro le zanzare, ma ogni anno l'evoluzione ha portato a rendere vana ogni mia precauzione. Così decisi di imparare a conoscerle, un pò come fanno i killer professionisti con le loro vittime. Arrivai al punto che sapevo esattamente dove si nascondevano. Prima di andare a dormire mi muovevo silenzioso per la stanza, e le andavo ad ammazzare una per una. I posti più classici erano la soglia del balcone (causa non ci si aspetta mai che la zanzara è dove si esce), dietro la tenda (nell'angolo vicino al letto, pronta per correre vicino all'orecchio), e sotto il fornellino (non si aspettavano mai che sapessi che si sarebbero messe dove, appunto, non ci si aspetta). Il fornellino io lo uso come trappola ormai. Non dimenticherò mai quando in Grecia uccisi una zanzara mentre dormivo, la presi a pugni sul letto, mia mamma e mio fratello possono confermare l'accaduto, d'altronde me lo hanno detto loro. Poi però un giorno tutto è cambiato.
Le sentivo ronzare e non le trovavo, le trappole non funzionavano più, il classico metodo "fai finta di essere distratto e uccidi" non aveva più senso di esistere, avevo punture ovunque e non le riuscivo a vedere, l'Autan era diventato ormai la via più facile per arrivare a me. Sono passato dallo stare tranquillo e fare il fenomeno, all'essere un idiota pasto per parassiti. I balconi dovevano restare rigorosamente chiusi, soprattutto d'estate, le luci sempre spente. Diventavo intrattabile se sapevo che nel posto in cui vivevo c'era una zanzara, e litigavo con chiunque accendeva la luce o apriva il balcone, anche solo per pochi secondi. Ho fatto mettere le zanzariere.

Kura