sabato 26 giugno 2010

La prossima volta ci vai tu.

Onestamente io preferivo gustarmi il mio drink a bordo nuvola nella stanza PP-734, con l'ipod senza batteria che riproduceva la musica che desideravo, cioè, non quella che preferivo tra quelle esistenti, proprio quella che desideravo: io pensavo che mi sarebbe piaciuto gustarmi un brano così e nel momento in cui lo pensavo il mio ipod lo riproduceva e questo era fantastico perchè succedeva per ogni brano che desiderassi. Se tipo, mentre ascoltavo un brano fantastico, chiamiamolo x, pensavo ad un brano di merda, diciamo y, il mio ipod non bloccava di colpo il brano spettacolare x, corrispondente perfettamente a quelli che erano i miei gusti e i miei desideri, e questo perchè io non desideravo ascoltare nessun brano y, q, z o t, ma solamente un bel brano x ed il mio ipod rispondeva. Era così per tutto: cibi auto-cucinantisi, letti auto-modellantisi, condizionatori auto-regolantisi, automobili auto-comandatesi, oggetti auto-comprantisi, case auto-addobantisi e all'infinito per ogni cosa, qualsiasi, gradissi. Qui sulla Terra, devo dire, fa tutto molto più schifo e non c'è nulla di tutto quello che avevo prima e non capisco come cazzo facciano a dire "la vita è un dono", quando a me sembra decisamente che ci abbiano fottuti tutti e, forse, quelli che lo hanno fatto devono star ancora pariandoci addosso, visto che lì non c'è tempo, oppure dev'essere stato qualcuno che non ragiona proprio.
Stesso nell'utero ho ricevuto un bigliettino bianco con le istruzioni e i primi passi da compiere appena fuori dalla vagina: aspettare di ricevere uno schiaffo sul sedere prima di iniziare incomprensibilmente a piangere mi sembrava già un netto peggioramento, per non parlare di quanto ero brutto con questo osceno color rosa. Gli ho risposto: "Si, grazie. La prossima volta magari chiedi". La cosa più sconcertante che ho dovuto scoprire è che non decido più io. E non intendo solo che non basta più pensare "cacca!" per produrre la mia, considerevole, quantità di escrementi giornalieri o che non basta più immaginare un perfetto, efficiente e portentoso coito per ottenerne uno, quanto piuttosto al fatto che non basta pensare "voglio dormire" perchè io voglia davvero dormire. C'è sempre una forza, molto più forte di me, che decide al posto mio quando, se e come devo voler dormire o qualsiasi altro desiderio mi soggiunga e, dopo anni di studi e riflessioni, sono giunto a ritenere che questa forza provenga da un punto centrale del mio corpo, detto Cazzo. Per il Cazzo ogni cosa è questione di vita o di morte, tanto da aver inventato Lui il famoso aforisma "Il Cazzo ha sempre ragione", poi cambiato con quell'altro da Erasmo da Rotterdam qualche migliaio d'anni più tardi.

M: "Dove le fa male esattamente?"
C: Sai già cosa devi dirgli.
P: "Qui."
M: "Perfetto, ora potrebbe indicarmi un punto sul suo corpo?"
C: Quante storie. Dai, spiegalo a questo finocchio.
P: "Ehm, si, è lì che mi farebbe male se in questo momento avessi un'erezione."
M: "Lì? A un metro dal suo pene?"
C: E dove se no?
P: "Si."
M: "Vede, un pene di dimensioni normali raggiunge tranquillamente dimensioni attorno ai 17, 18 centimetri. Un pene di dimensioni enormi possiamo presumere che raggiunga i 30 centimetri. E' impossibile che il suo Pene misuri un metro."
C: Tsk, illuso.
P: ...
M: "Mmmh ok, dove altro?"
C: Ancora? Fai vedere tu a questo pivello di cosa siamo capaci.
P: "Qui."
M: "Urca, le è cresciuto."

Polkan

venerdì 25 giugno 2010

Comunicato Ufficiale.

Sono le 16.00 quando accendo la tv sul canale Sky Mondiale 1 e scopro con modesto piacere che Lippi si è ispirato alla formazione che gli avevo suggerito - deve aver letto il post - fatta eccezione per gli attaccanti: dire che Di Natale, Iaquinta, Pepe sia uguale a Di Natale, Gilardino, Pepe è un paradosso logico-calcistico derivante da uno processo mentale che confonde il soggetto (i giocatori) con il predicato (la tattica), considerando come più importante - cioè come soggetto - la tattica piuttosto che i componenti che la compongono: in parole povere, il povero Lippi ha pensato una cosa tipo "Se ho un 4-3-3 ed in un 4-3-3- ci vanno quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti, allora, l'importante è che lì davanti ce ne siano tre, quindi andrà bene anche Iaquinta". Che è un pò l'errore che ha fatto già una volta circa un mese fa quando ha confuso nettamente ciò che era un semplice contorno, il Gruppo, con quello che in effetti era il primo piatto, i giocatori, ma evidentemente non l'aveva ancora capito. Oppure semplicemente gli piacciono le verdure e quindi è solo un interessante caso di transfert psicologico e quindi abbiamo perso il mondiale perchè Lippi non ama mangiare primi piatti, il che è comunque un miglioramento e me lo segno in vista della mia possibile iscrizione a Psicologia. Detto questo, avevo un importante annuncio da fare: io non sono italiano. Ci sono due motivazioni, una ufficiale ed una ufficiosa.

Motivazione ufficiale: La nazionale italiana non mi rappresenta, il CT italiano non mi rappresenta, i giocatori italiani non mi rappresentano e, questo, perchè ciò che mi rappresenta sarebbe stato fare come suggerito più di una volta in questo post e cioè non fare giocare mai Iaquinta, comprare un biglietto aereo, un panino ed una bibita a Criscito e mandare in campo i giocatori forti che ci eravamo portati che, tra l'altro, sono stati mandati in campo ma con un attimo di ritardo - sessanta minuti circa - e infatti l'Italia è stata eliminata, ma sti cazzi perchè io tifo Inghilterra (Rooney mi rappresenta molto e anche il bianco della maglietta non mi dispiace, come colore).

Motivazione ufficiosa: Facciamo schifo ed io mi vergogno di essere italiano. Da quest'anno, per quattro lunghi anni, non andrò mai all'estero a meno che non mi procuri qualcuno un passaporto falso con origini polacche, belga, finlandesi o insomma di una nazione che non ha nulla a che fare con il calcio e di cui poter andare fiero sotto questo punto di vista perchè - cazzo - quando i polacchi, i belga e i finlandesi vincono una partita godono come se avessero vinto il mondiale, mentre quando noi vinciamo il mondiale lo facciamo a culo e godiamo, si, ma poi quattro anni dopo diciamo che facciamo schifo e che quattro anni prima l'avevamo vinto solo grazie ad un'incredibile successione casuale di eventi che ci avevano permesso a) di avere tutti i giocatori al massimo della carriera, al massimo della forma e al massimo della motivazione, b) di giocare contro una lunga catena di morti, di cui cito, in ordine, Ghana, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Australia, Ucraina, Germania e Francia (per capire come mai cito la Francia, leggere: mondiali 2010) e c) di possedere cinque tiratori i cui piedi per volontà divina hanno colpito il pallone in maniera egregia, mentre d) il portiere avversario si lanciava in uno spazio di porta che non corrispondeva mai a quello in cui finiva la palla e e) Trezequet colpiva la traversa lasciando rimbalzare il pallone due, cinque, dieci centimetri dalla linea, il che significa che f) se quella palla si fosse trovata in quel medesimo istante dieci centimetri oltre noi avremmo probabilmente perso il mondiale e saremmo stati delle merde già quattro anni fa. Invece lo siamo oggi ed è comunque una gran cosa.
Se il belgio dovesse, grazie ad una successione di eventi simile (che non è impossibile), vincere un mondiale, cinquantasei anni dopo potrebbe non essere più presa in considerazione neppure per le amichevoli ma la nazione festeggerebbe ancora e, comunque, lo farebbe anche solo se vi partecipasse ad una coppa del mondo. Comunque forza Prandelli, dal 1° luglio in poi mi raccomando: segui Moviola in campo.

Polkan

mercoledì 23 giugno 2010

Bello quando non sai che titolo mettere.

Bello quando in TV dicono "Mi raccomando però, non fatelo a casa" e il giorno dopo tuo figlio si fa male e ti dice "mi avevano detto di non farlo a casa, infatti l'ho fatto fuori". Bello quando leggi "il fumo uccide" e pensi "-Uccide-..Non -ti uccide-..quindi stò a posto". Bello quando la tua ex ragazza, che dice di voler tornare con te, ti incrocia per strada e guarda dall'altro lato. Bello quando ti sei addormentato dopo una lunga agonia e squilla il telefono di tuo fratello duemila volte perchè la ragazza non è in grado di capire che al momento lui non può rispondere, e ti svegli, bestemmi tutti i santi, rispondi tu e la fai piangere. Bello premere Alt+F4. Bello aggiustare la zanzariera e quando -Ahh! Finalmente ho finito- arriva il tuo cane, la rompe, poi ti guarda e scodinzola. Bello quando ti penti di aver frenato. Bello quando il telefono di tuo fratello squilla di nuovo, tu rispondi, e dall'altro lato nessuno parla. La seconda. La terza volta. Alla quarta la divinità delle brutteparoleurlate ti infonde tutto il suo potere, e il giorno dopo tuo padre ti chiama e ti dice "Ma che hai fatto ieri? Hai preso a parole l'ingegnere" e la tua giustificazione -Che cazzo chiama alle 3 di notte?- non serve. Bello quando senti dire all'amica "Madonna mia non ce la faccio più con questa, nemmeno il caffè nella macchinetta mi ha messo" riferendosi alla sua cameriera, e non gli pisci in bocca solo perchè sei andato nel bagno due minuti prima. Bello quando il protagonista scende dalla macchina di fretta e quando torna la trova chiusa e parcheggiata. Bello quando lo stesso va a pagare e senza guardare il portafogli prende i soldi contati, o se non li prende contati ha la cassiera con il resto contato. Bello notare tutti gli errori che fanno nei film. Bello ammazzare... il tempo. Bello vedere il vecchio che fa il cazzo che vuole lui -saluta, ride, gioca, ti guarda, continua a parlare- poi finalmente si decide a spostare la sua macchina che ti sta bloccando il passaggio da circa 10 minuti e, sentendo la moglie che gli sta urlando "Gianni e ti vuoi muovere" da altrettanto tempo, le risponde "Vabbè tanto è ragazzo". Bello quando poi ci resta addirittura male quando si sente dire "Vecchio di merda che vuol dire che sò ragazzo? Che posso aspettare tanto non ti dico niente? E no caro mio, se non c'era tua moglie che, poverina, mi ha chiesto gentilmente di aspettare, io fermavo la mia macchina avanti alla tua, e poi ti lasciavo qui a perire. Che puoi farmi? Sei un vecchio. Di merda, anche." e inizia a gridarti frasi senza senso sul rispetto per gli anziani. Te lo ficchi nel culo il rispetto per gli anziani, così. Bella l'incoerenza. Bello guardarsi intorno e vederli tutti uguali, anche quelli, all'apparenza, diversi. Bello capire le persone, bello perchè capisci quando mentono, quanto ti sono poco fedeli. Forse non è proprio bello. Bello quando ti cade una moneta e ti senti imbarazzato nel raccoglierla. Perchè? E' una cosa normalissima e non c'è niente di male nel calarsi per prenderla. Bello quando scrivi un post mondiale e per sbaglio chiudi senza salvare. Bello quando parli di una cosa e l'altra persona PUNTUALMENTE si attacca alle piccolezze del discorso che NON TI INTERESSANO per niente. Bello perchè la parte fondamentale del discorso non viene colta mai. Bello perchè mi innervosisco ogni volta. Bello perchè il cavo è rotto e questa è davvero la scintilla che rischia di far traboccare la goccia. Bello che hai letto il post fino alla fine senza chiudere. Bello.

Kura

Che post di merda.

Fate schifo. Tutti quanti. O almeno tutti quanti meno quelli come me. E siete così grazie a vostra madre che vi ha creato così e grazie al vostro organismo che trattiene tutto senza pudore (e senza odore). Si, perchè vi tenete la merda dentro. L'uomo è il più grande produttore di merda al mondo e in particolare quelli che con la loro doppia produzione (dal culo sotto forma di stronzi e dalla bocca sotto forma di stronzate) superano di gran lunga i record della gente brava e pulita come me. Mi viene da vomitare al solo pensiero.

Kura: Mi fai schifo.
Schifoso qualunque: Perchè?
Kura: Da quanto non caghi?
Schifoso qualunque: Ma sono domande da fare?
Kura: Rispondi, da quanto non vai in bagno a purificarti?
Schifoso qualunque: Da stamattina.
Kura: E non ti vergogni di portare con te tutta la merda prodotta da stamattina?
Schifoso qualunque: Ma che dici?
Kura: Mi fai schifo.
Schifoso qualunque: Sei pazzo.
Kura: E tu ripieno
Schifoso qualunque: Fottiti

Che poi ci sono più tipi di gente di merda. Ci sono quelli che vanno in bagno solo la mattina e quindi passano una giornata a produrre cacca e portarla con sè. Ci sono quelli che la fanno a giorni alterni, e devono dirmi esattamente se è il giorno-cacca o se è il giorno-pausa e nel secondo caso non ci ho a che a fare per quella giornata. Ci sono gli stitici, che mi fanno senso: pensare che per giorni covano rifiuti nel loro corpo e fanno finta di nulla. Poi ci sono quelli che riescono a defecare solo a casa propria, e sono i peggiori. Apparte che non sai mai se sono puri o no, ma, per esempio, quando vanno in vacanza stanno 7 giorni, SETTE, senza una sana, corposa, rilassante, liberatoria e santa - plof - cagata.


Soloacasamia: Passo da te stasera, pizza e play station.
Kura: Beh..da me non lo so..sai com'è..
Soloacasamia: Stiamo sempre da te.
Kura: Si ma..ho saputo che..insomma, come dirtelo..
Soloacasamia: Non sono gay!
Kura: Lo so, non è quello.
Soloacasamia: E allora?
Kura: Dai..
Soloacasamia: Sei strano.
Kura: Ne parliamo da vicino.
Soloacasamia: Allora andiamo a berci una birra?
Kura: E se poi ti viene lo stimolo di andare in bagno?
Soloacasamia: Trattengo.
Kura: Vengo io da te.
Soloacasamia: Come vuoi. Ma mi dici che hai?
Kura: Poi ti spiego.

Invece io sono puro. Cazzo si, ogni pasto - plof - una cagata. Colazione-cacca. Pranzo-cacca. Cena-cacca. Perchè il mio organismo è PULITO, appena produce qualche rifiuto deve subito ELIMINARLO DEFINITIVAMENTE.Il mio colon appena vede in arrivo una cacca gli presenta il cartello Game Over. La mia cacca appena vede il colon gli presenta il cartello Game Open. A noi ci fa schifo la cacca, appena c'è non c'è più. Io si che sono puro.

Kura

lunedì 21 giugno 2010

Niente Scuse.

Pochi usano il cervello. E quei pochi che lo fanno lo usano solo in minima parte, compreso me ovviamente. Rimpiango di non essere nato in passato, il mondo sarebbe stato diverso, un posto migliore, e non pensate "vabbè questo sta fuori" no, aspettate di finire di leggere il post. Non parlo di cambiare il mondo a livello paradossale, ma nelle piccole cose, facendo luce solo su una, per me fondamentale, "invenzione" del passato. VAFFANCULO a te che hai messo in mezzo il pompino e VAFFANCULO a quelli dopo che potevano cambiare le cose. Era così difficile far passare il pompino per una cosa banale? Si comincia col bacio, ma perchè? Un Kura del passato sarebbe stato l'uomo più felice del mondo

Kura: Ok, ci siamo baciati, però qui da me se la donna non è capace di creare sintonia tra bocca e uccello è considerata eretica, con le dovute conseguenze. Ma tranquilla, non sono cattivo.

Kura: Sai, quando due sono innamorati la dimostrazione dell'amore avviene quando la donna lecca il pene all'uomo, dici che mi ami, dimostramelo!

Kura: La mia religione vieta un rapporto senza ingoii.

Kura: Le puttane non fanno queste cose e io con le puttane non ci sto.

Kura: Vuoi baciarmi? Sei pazza? Quelle cose si fanno solo in un rapporto avanzato! Tiè, succhiami l'uccello.

E così via.
Ma dico, ci voleva tanto a pensare di dover far passare una cosa del genere una banalità? Il problema è che pensano "oooh il pompino" perchè qualche MONGOLOIDE ha fatto passare questa cosa come "grave". Ed è così per tutto. Il cervello cazzo, il cervello. Per esempio i cani avevano capito tutto, con beneficio ai cani d'oggi. "Noi siamo cani, i migliori amici vostri, voi ci date da mangiare e noi vi offriamo affetto", e come "offrono" affetto? Venendoti vicino e facendosi grattare la pancia. Loro si che hanno vinto.

Kura

domenica 20 giugno 2010

sabato 19 giugno 2010

Sessantasette.

Ero in un lungo corridoio, ma io ne vedevo solo un pò, le pareti erano bianche e le mattonelle grigie, disposte a rombi, decorate da dei fiorellini bordeaux e gialli. Davanti a me una porta chiusa, anch'essa grigia, e io aspettavo lì fuori da solo e di tanto in tanto questa porta si apriva e usciva una ragazza e ne entrava un'altra (solo ragazze nei miei sogni) e, sforzandomi un pò di guardare oltre quella porta, non riuscivo a vedere niente, solo questa ragazza che la apriva, entrava e scompariva e più nulla. La porta si richiudeva. Dopo tre o forse quattro ragazze era il mio turno. Dovevo essere qualcuno di speciale o forse perchè il sogno era il mio, perchè sono stato l'unico a cui hanno chiamato il nome prima di entrare.
"Polkan!"
"Eccomi."
"Togliti i vestiti."
A dire il vero nel sogno non mi è apparso granchè strano che mi si chiedesse una cosa del genere, infatti sono entrato e mi sono tolto i vestiti, come se nulla fosse, e sono rimasto con dei fantastici boxer che, non so perchè, nel sogno ero convinto costassero 200€ e che, infatti, tutti mi ammiravano. La stanza non era più buia: al centro una sedia e di fronte una cattedra lunga con cinque o sei sedie e altrettanti professori e dietro un tale, tipo un maggiordomo, che credo avrei potuto chiamare per farmi massaggiare o farmi portare un drink, ma poi in quel momento non ci ho pensato. Prende la parola uno, il più anziano, quello seduto al centro: "Allora, partiamo da italiano". Bum.

Italiano: "Bene, vedo che il suo tema è 'E' saggio non attraversare le colonne d'Ercole'. Interessante, Cosa porta?"
"L'allegria di Ungaretti, per un discorso legato alla sua vita, le sue scelte, sa.."
Ok, iniziamo male, non avrei mai dovuto dire quel "sa.." con quell'aria così sufficiente. Ora mi bocciano.
"Ah, bene. Leggiamone un brano"
Ecco, appunto.
"Certo, scelgo io?"
Secondo errore.
"No, leggimi Natale."
"Natale veramente non l'ho portato."
"Uhm.. ok, scelga lei."
"Veramente io volevo iniziare da inglese."

Inglese: "Ok, possiamo parlare in inglese?"
"Sure."
"Oh, ok. So, tell me, what did you want to treat?"
Bene, l'inglese lo sapevo, da lì è partito un mio monologo sul romanzo, l'autore, collegamenti vari. Mi fermano.

Scienze: "Polkan, questo possiamo collegarlo alle scienze, vero?"
"Ovvero?"
"La divisione della personalità di Jekyll rispecchia un pò quella che è la situazione vigente tra i terremoti e le eruzioni vulcaniche, due aspetti in antitesi di una stessa, vogliamo dire, personalità, che è la natura, un legame indissolubile tra due fenomeni che tengono stretta in un pugno la nostra esistenza e che - è il caso della famosa eruzione di qualche mese fa - possono fermarla o influenzarla, che dir si voglia, a proprio piacimento. Pensa se avessero una coscienza, si potrebbe dire, allora, che questi non siano solo due fenomeni ma i veri e propri dei del nostro mondo"
"Lei si attenga al campo di sua competenza", interviene subito il prof di filosofia.
"Uh, si, certo", dico io.
Mi ha decisamente aggirato con le parole, io volevo parlare di tutt'altro.
"I terremoti però, con tutto il rispetto, e le eruzioni non hanno proprio nulla in comune, gli uni scaturiscono da cause imprevedibili o comunque legate ai moti delle placche e cause varie, gli altri da attività vulcaniche e solo una piccola parte dei terremoti corrisponde a quelli generati dalle eruzioni, in quel caso si tratta infatti di vulcani acidi, ma non vedo come questo possa collegare ambedue le cose in maniera così indissolubile come lei poco fa ha presentato"
Al che prende la parola il vecchio e fa: "Bene, penso che in scienze il ragazzo si sia espresso più che bene, passiamo pure alla prossima materia", il che, penso, è il giusto premio alla mia acclarata genialità.

Fisica: Il prof di fisica è il 'mio' prof di fisica. "Polkan, che sai?" "Niente."

Latino: "Che porta?". Le parlo di Seneca per tredici minuti e ventotto secondi, dopodichè scatta un piccolo gong e mi fermano. Adesso sto bevendo un tè freddo alla pesca che, penso, sia un premio, più che meritato, a tanta cultura. Un paio di ragazzi entrati da poco ad assistere al mio esame si esibiscono in alcuni violenti e decisi "ooooh" di sorpresa.

Filosofia: "Se le va" - i professori iniziano a trattarmi con rispetto - "allora, adesso possiamo parlare di filosofia. Cosa collega alle colonne d'Ercole?"
Qui il mio sogno si fa fantastico. Praticamente io inizio a parlare a gesti, però non come un cazzone ridicolo che si dimena, faccio dei piccoli gesti e il professore capisce, ad esempio ad un certo punto schiocco le dita e dalla bocca del prof esce un equivocabile "Certo, certo" che mi fa capire che, tra l'altro, ho appena fatto una fenomenale interrogazione di filosofia. Batto le mani e il prof fa "Ok, anche per storia va bene"

Poi il mio esame finisce e io esco dalla stanza. Mi raggiunge il prof vecchietto e mi fa: "Quanti crediti avevi, ragazzo?" "Quindici" "E alle tre prove come sei andato?" "Bene, ho preso 28 punti" "Fantastico!" Sembra davvero che sia entusiasta, si inginocchia davanti a me, abbassa il capo, alza le mani e da queste parte una luce intensissima che dopo un pò si schiarisce e si vede un diploma che levita e sul diploma c'è un numero. Lo guardo, sessantasette. Poi dopo ho sognato che ero in una piscina termale e alcune donne mi massaggiavano i piedi e le spalle e altre mi soffiavano un pò di vento in viso con delle enormi foglie verdi. Ma vabbè, avevo preso sessantasette, era il massimo.

Polkan

venerdì 18 giugno 2010

E' guerra, vol. 3.

Dopo un pò, mentre chattavo e giocavo a poker e non ricordo più bene cos'altro, eccone un altro, il terzo. Con questo, però, poca pietà. Non che con gli altri ne avessi avuta, ma con questo zero, sposto direttamente il letto, metto il DDT a 10 centimetri dal suo corpo e lo riempio, lo lucido, diventa per un attimo di un colore rosso-argentato ma poi non lo so, grigio? nero? comunque cerca di scappare, vorrebbe andare dietro all'armadio e scappare, ma no, mi avvicino e spruzzo spray ancora più forte, spingo più forte il tasto come se premendolo più forte lo spray uscisse con più forza ma in qualche modo riesce, lo scarafaggio rallenta, è in una pozza bianca, muore. Stavolta non sbatte nemmeno più le zampe. Ma intanto ho paura. E sta finendo il DDT.

Polkan

E' guerra, vol. 2.

Questa volta ero solo, e poi ero in camera mia, gli scudi erano chiusi perchè i miei cani, quando sono separati da una finestra, oppure quando si incontrano dopo che per un pò sono stati divisi di stanza, oppure semplicemente quando si fottono il mangiare tra loro, i miei cani si odiano e quindi, per non farli odiare rumorosamente per tutto il rione, chiudiamo gli scudi. Lo scarafaggio però si è intrufolato tra i centimetri di spazio che concede la mia finestra, poi si è intrufolato sotto gli scudi e, mentre io stavo in grazia di Dio riordinando la mia scrivania che era diventata il mio armadio, cercando di far diventare il mio armadio un armadio, e cioè un mobile che contiene vestiti e non aria come era fino ad un attimo prima, esce questo coso che questa volta non era così enorme, non so, forse perchè lo vedevo dall'alto verso il basso e non di faccia alla mia stessa altezza come l'altra volta, però camminava. Camminava fottutamente per la mia stanza e io sono saltato all'istante appena l'ho visto però senza dire nulla, tentendomi il classico "AAAAH" dentro, visto che ero da solo. Rifletto. Cazzo faccio? Faccio lentamente due passi indietro verso la porta come per non farmi notare e farlo restare fermo lì, a centro stanza, così corro in cucina, prendo il DDT e lo ritrovo lì e gli faccio pentire di essersi mosso, il bastardo. Però si muove ancora, cazzo. E se vado e non lo ritrovo? Potrebbe nascondersi ovunque. Una scopa. Mi serve una scopa. Naaa niente scopa, dove cazzo la trovo nella mia stanza? Ok, devo andare. Esco dalla stanza con uno scatto, chiudo la porta sperando che non la sappia aprire e corro in cucina, apro il mobile dove è riposto in maniera sgraziata Lui, il Santo Graal dell'insetto-mondo, il DDT, e mentre lo guardo provo un brivido intenso che mi pervade la spina dorsale, il cuore batte a mille, torno in stanza correndo con il DDT saldo in pugno e lo cerco dove l'avevo visto l'ultima volta. "CAZZO!". Non c'è. "E se si è infilato nel letto?" è il primo pensiero che faccio appena capisco che non c'è più. Non può finire così. Mi suicido. Qui. Ora. Devo tentare qualcosa. Qui i ricordi mi si fanno un pò confusi, dev'essere che ho guardato meglio, forse il coso ha fatto l'errore di muoversi e di farsi notare, sta di fatto che tolgo il coperchio allo spray e inizio a sparare come una mitragliatrice in Vietnam. Non si sente ma la mia bocca urla "aaaaaaaah" e la mia faccia diventa una faccia cattiva, come se davanti avesse Satana in persona o chi per lui, ma intanto lo scarafaggio tenta invano la fuga, non sa, non può sapere che lo spray può raggiungerlo ovunque e infatti lo fa, inizia a barcollare, tiro indietro il letto così da poterlo colpire meglio. Non mi rassereno quando inizio ad infierire su di lui spruzzando ancora secondi e secondi di spray velenoso prima sul suo dorso e poi sulla sua pancia. Lo lascio lì. Inerte o quasi, di certo agonizzante ed è come una battaglia vinta, ho il cuore che ancora batte, continuo a riordinare l'armadio come se non fosse successo nulla, poi mi seggo, tra quindici minuti inizia un torneo su Gioco Digitale, non ho molto tempo per scrivere il post, vado a prendere la paletta di là, ogni ombra, ogni rumore, qualsiasi cosa è per me uno scarafaggio ora e inizio a provare un profondo odio per quei fottutissimi esseruncoli rossastri, all'ultimo posto della catena alimentare. Lo prendo con la paletta guardandolo con indifferenza mentre dimena con le ultime forze le sue schifosissime zampe e lo getto con disprezzo nel water. Piscio e poi scarico.
Vi consiglio di evitare casa mia, scarafaggi, per i prossimi la morte non sarà così dignitosa.

Polkan

giovedì 17 giugno 2010

La decisione.

Kura ha scritto un sacco di post e poi non li ha pubblicati. E' grande quando li fa e me li passa e io, contento, "wa si, è bello, postalo" e poi lui dice "si lo posto" e poi non lo posta. Non lo posta perchè passa l'entusiasmo. Lo scrive, è bello, è divertente, si è divertito, c'è l'entusiasmo della creazione appena avvenuta, ma poi passa il tempo, me lo da, lo leggo, gli dico che può postarlo, sono passati almeno dieci minuti, si è scocciato, il divertimento di farlo è finito, ora deve aprire il blog, loggarsi, mettere su "nuovo post", incollarlo, mettere il titolo, che titolo gli deve mettere poi? Ci metterà un'ora solo a scegliere il titolo. Va bene, "poi lo posto domani". Bum. Non lo posterà mai più. Rimarrà per sempre rinchiuso come in una segreta nella mia cartella dei file ricevuti e nella sua cartella che non so come si chiama e poi io gli dirò per una settimana "dai, postalo, ce lo avevi" e lui "si, dopo lo posto, lo dobbiamo sistemare" e io "ok", ma lui in realtà sta pensando davvero che dopo lo posta, solo che è un dopo un pò generico, di quelli che poi passano e ormai sono passati e devi scegliere un altro dopo nuovo per postare il post, che è un casino, che si aggiunge a tutti quelli che devi già fare, al che, di tanto in tanto, mi fa "io vado, postalo tu", ed è così che qualche volta ci sono i post di Kura.

Kura: "Si chiama Blog Buster."
Polkan: "Uhm.. si."
Kura: "La cartella, si chiama Blog Buster."
Polkan: "Aaah, si, ora lo metto. Tu metti quella puttana di post."
Kura: "Ah ah, ok, dopo, veramente, ora non posso."

Polkan si è disconnesso.


Polkan

martedì 15 giugno 2010

La nazionale.

In Italia siamo tutti ct, è vero, ed è vero anche che è facile fare i froci con il culo degli altri (cit.), però, Lippi, sei un imbecille. Va bene la sagacia tattica, va bene che hai vinto un mondiale, va bene che sei un allenatore con personalità, va bene tutto, anche che hai dei giocatori chiave da cui non vuoi prescindere, ma non è che per mostrare all'Italia intera la tua personalità devi fare delle cazzate.

1) A fanculo il 4-2-3-1. Non sai manco cos'è un 4-2-3-1. Per fare un 4-2-3-1 serve un trequartista centrale (per esempio Cassano, ma anche Giovinco, Del Piero, Totti ed eventualmente Giuseppe Rossi o Miccoli, tutta gente che non hai portato al mondiale) e, praticamente, non vorrei fartelo presente con troppa veemenza, ma Marchisio non è un trequartista. L'ultima volta che qualcuno ha voluto usare un centrocampista centrale come trequartista è stato Mourinho che con l'Inter (ripeto: l'Inter) è riuscito a perdere o pareggiare col Palermo o l'Udinese, insomma con una squadra con cui non avrebbe dovuto mai perdere nè pareggiare e lo ha fatto perchè non sapeva che fare davanti e questo perchè c'era Muntari e tu hai fatto la stessa cosa e questo perchè c'era Marchisio. Anche. Tra l'altro da Mourinho hai copiato anche il modulo e le idee, con l'unico difetto, peccato, che non sei Mourinho e che i tuoi giocatori non sono Eto'o, Milito, Pandev, Cambiasso, Zanetti, Samuel e Lucio e che puoi metterci tutte le idee che vuoi, anche le tue magari, ma se giochi con Criscito, Zambrotta, Iaquinta e Pepe un mondiale non lo vinci e nemmeno una partita.

2) Basta con questa emerita cazzata di far giocare i giocatori fuori ruolo. Si, è divertente fare il coglione, ma tu sei pagato ics milioni di euro, mentre io non vedo un euro manco a pagarlo, il che è paradossale, quindi non venirmi a rompere i coglioni con questo sfizio di far giocare Marchisio trequartista, Iaquinta ala destra, l'altra volta Montolivo centrocampista sinistro, perchè, con molta grazia, se per caso ti incontro, sarò grato di mostrarti i ruoli dei tuoi giocatori con un semplice sistema che ho inventato giusto due minuti fa..

3) Ad un certo punto, mentre eravamo lì che ci facevamo surclassare dal Paraguay (che già il nome..), hai tolto finalmente Marchisio e hai messo Camoranesi. Ora, va bene, Camoranesi è grande, a Berlino urlò di gioia, si fece tagliare il codino, ma poi ha sempre combattuto per la nazionale, solo che, Marce', Camoranesi era vecchio già quattro anni fa. E poi gli si deve spiegare, ora, che per nessun motivo al mondo può dare calci a chiunque gli capiti davanti. Non può. Non. Può. Registragli un cazzo di file mp3 e mettiglielo nell'ipod e fallo addormentare con questo file di 340 minuti che fa "Io. Non. Sono. Un. Assassino." e speriamo che si svegli un pò più docile e che magari Domenica non giochi, che eventualmente è una soluzione più efficace.

4) Menomale che poi c'è Prandelli, che chissà se sarà meglio o peggio di te, ma almeno non è te, e questa dovrebbe essere una garanzia. Almeno per la mia salute, ecco. La mia e quella di una ventina di milioni di italiani rassegnati ad una mesta sconfitta in questa coppa del mondo che, ti ricordo, è l'unica per i prossimi quattro (4) anni e, ti ricordo ancora, per noi bisognerà aspettare quattro (4) anni per sperare di giocarne una migliore con qualche aspettativa di vittoria in più, mentre per te chi se ne frega, visto che guadagni i tuoi ics milioni di euro e che il tuo sport preferito è, dicevamo, fare il frocio coi nostri culi.

Bene, so che non leggerai mai questo blog e che mai nessuno che poi possa riferire a te qualsiasi cosa io dica adesso capiterà mai su questo post, ma ti consiglio la formazione e i vari accorgimenti da fare in caso tu voglia ancora sperare di giocare per vincere questo fottutissimo mondiale:

- 4-3-3: Buffon (o Marchetti, se Buffon non ce la fa); Maggio, Cannavaro, Chiellini, Zambrotta; Gattuso, De Rossi, Pirlo (o Montolivo, se Pirlo non ce la fa); Di Natale, Pazzini, Pepe (semmai scegli tu il terzo attaccante, ma, ti prego, evita Iaquinta).
- Devi dire a Buffon o Marchetti di non prendersela: in ogni caso non sarà colpa loro.
- Avvisa Maggio che per giocare a calcio si difende anche e che se voleva fare l'attaccante poteva dirlo prima e che comunque l'attaccante non lo sa fare e, in ogni caso, possiamo anche giocare con la difesa a tre.
- Dì pure a Zambrotta che sono passati quattro anni e, per favore, basta pensare che è forte, è solo che è rimasto solo lui. Sereno, difendesse, poi ogni tanto si può anche fare qualcosa liggiù in attacco.
- Dì a Gattuso le seguenti parole: "Tu. Sei. Un. Assassino." e speriamo bene.
- Non cambiare mai, dico mai, un attaccante di qualsiasi valore con Iaquinta. Iaquinta può entrare solo se sul risultato di 3-0 per noi o per loro e solo con compiti di base tipo passare la palla, correre, stare avanti. Evitare i tiri e i cross.
- Non cambiare mai, dico mai, un terzino con Criscito. Criscito può entrare solo se sul risultato di 3-0 per noi o per loro e solo con compiti base tipo passare la palla, correre, colpire di testa. Evitare discese sulla fascia, tiri e cross.
- Non far giocare mai Bocchetti.
- Fai un allenamento in cui mostri a tutti i tuoi giocatori un video di 360 minuti dei giocatori dell'Italia contro il Paraguay e digli ininterrottamente "Questa è cacca. Questa è cacca." nelle orecchie e poi mostragli anche un video di 180 minuti dei giocatori del Paraguay e digli che è così che si difende a calcio e lancia una palla in aria ad intervalli di dieci minuti. Ripeti l'esperimento fino a che non si tirano due-tre scivolate volanti in bocca l'un l'altro per cercare di conquistare il pallone.
- Non venirmi a dire che ci credi ancora, dopo le partite. Tu non ci credi, io non ci credo, nessuno ci crede, non romperci il cazzo.
- Fai allenare me. Il mio numero è 3457098151.

Polkan

venerdì 11 giugno 2010

E' guerra.

Quello che per noi fa schifo, in realtà non ha fatto nulla per meritarsi di far schifo, di morire poi. Poco fa sul muro di casa mia c'era uno scarafaggio enorme, zampettoso, rossastro, rumoroso (fa "tichiti tichiti tichiti" quando cammina e, questo si, fa veramente schifo) e io passavo di lì per caso che volevo attraversare il corridoio per andare a fare la doccia e lo sapevo, me lo sentivo, che ci sarebbe stato un animale sulla parete, oppure l'ho semplicemente visto con la coda dell'occhio, fatto sta che mi sono girato e - tac - lo scarafaggio, enorme. Salto. Lo guardo intensamente, cercando di valutare se sia il caso di ucciderlo in qualche modo (la ciabatta era l'opzione più accreditata in quel momento) o di lasciarlo scappar via e riprodursi. In casa mia. Allora apro la porta che mi era giusto dietro e che dà sul salone dov'era appollaiato mio fratello in mutande sul divano e dico piano:
"DAVIDE!"
"Oh."
"Sta uno scarafaggio."
"Dove?"
"Sul muro."
"Uccidilo."
"Noo, uccidilo tu."
"Ja, scamazzalo!"
"Uhm.. vieni a ucciderlo ja."
Intanto lo scarafaggio era lì, immobile, non lo avevo mai perso di vista da quando aveva fatto una decina di centimetri verso l'alto quando avevo aperto la porta ed ora era troppo in alto perchè potessi ucciderlo con la mia ciabatta, nè con nessun altro arnese che partisse dal mio braccio per colpirlo perchè intanto quello, che è un insetto ma mica è idiota, se ne sarebbe già scappato e avrebbe prodotto lì lì dieci uova di scarafaggio che sarebbero diventate cento e poi mille finchè non avrebbero invaso tutta la mia casa e io mi sarei dato la morte, quindi no. Piano, mentre ancora mio fratello tentava di dirmi che "prendi lo zoccolo di papà!", entro in cucina e, meraviglia!, trovo un fantastico DDT (mai provato tanto piacere a scrivere una parola), diclorodifeniltricloroetano, quello spray che serve a disintegrare ogni speranza di vita di un insetto, soprattutto se gliene spruzzi mezzo litro in bocca. E così ho fatto. Gliene ho spruzzato mezzo litro in bocca, ammesso che ne avesse una, sulle zampe, sulla schiena, nei luoghi attorno, dove sarebbe potuto scappare, dove è scappato e - plop - dopo non più di dieci secondi è caduto tarantolante a terra a pancia in giù, agitando tutte le sue innumerevoli zampe e io (dopo aver vergognosamente urlato "CADE! AAAAH") l'ho guardato e ho goduto come un animale e - pffff - gliene ho spruzzato un altro pò in pancia (ma perchè prima non lo avevo fatto) e l'ho guardato ancora un pò che moriva, più che per crudeltà o per odio, perchè mi faceva troppo schifo scamazzarlo, sia ora che era lì in agonia, sia se non lo fosse stato. Però ci ha pensato mio fratello. Rest in peace scarafaggio. E avvisa gli amici tuoi. E' guerra.

Polkan

mercoledì 9 giugno 2010

La pene-mancanza.

Guardavo un film, cioè, una soap, un telefilm, non lo so, comunque una cosa in tv che va a puntate ogni giorno alle 14.00 su canale 5 e che mio fratello e mia madre impazziscono se non la vedono, e c'era una scena in cui due si risvegliano dopo aver fatto l'amore e si sorridono, si scambiano parole dolci, prima che poi lui riceva una telefonata dal suo datore di lavoro che gli dice che ci sono delle novità in commisariato - è un poliziotto - e lui senza obiettare, senza neppure dire "ma io, veramente.." e soprattutto senza neppure che glielo chiedessero, dice "ok, arrivo subito". Dalla faccia di lei dopo aver sentito queste parole (la classica e - spero - famosa espressione femminile di quando hanno bisogno di farti sentire in colpa, che in genere accompagnano con la frase "no, non ti preoccupare, vai", espressione che mio padre, classico uomo del Sud, ha ribattezzato quella di una a cui c'è mancat o serp), è partita una mia spontanea riflessione sulla differenza tra l'uomo e la donna nel sesso. In pratica tutto sta nel pene, a decidere il grado di soddisfacimento di un rapporto sessuale è la dialettica darlo-prenderlo, per capirci. Questo poichè l'uomo lo da, per cui fa ciò che deve fare (che è ciò per cui è stato creato, fino a risposte migliori) e poi dopo lo ha ancora, quindi: lo da, ma gli resta. La donna, al contrario, lo prende, il che è una cosa buona, anche piuttosto apprezzata in effetti, ma poi lo perde a conti fatti, quando il maschio si stanca e se lo conserva e lo accova dolcemente negli slip prima che si stacchi e se lo prenda lei e se lo tenga per sempre, cosa che gli farebbe perdere di gran lunga la partita. Non dev'essere granchè accettabile perdere una cosa che si desidera fin dalla nascita (poichè parte mancante, almeno) per scelta di un altro, per di più cretino, visto che è maschio e visto che la femmina, per natura, tende a considerare cretino qualsiasi essere vivente col pene, così da riuscire nella mirabile impresa di essere più cretino di lui, che non è per nulla semplice, visto che lui lo è davvero. Il maschio al contrario è appagato da ogni rapporto sessuale, poichè ottiene ciò che vuole al costo di.. nessun costo, cosa che risponde perfettamente al secondo bisogno fisiologico di un uomo, cioè non pagare. Mai.
Ecco perchè quella ragazza aveva quella faccia quando il suo ragazzo doveva andare via, mentre invece lui era così felice, quasi se ne andava senza che ce ne fosse bisogno. Lui aveva avuto tutto, lei doveva già ricominciare a cercarlo.

Polkan

martedì 8 giugno 2010

Complimentoni.

L’emendamento 1707 prevede una variazione dell’articolo 380 del codice di procedura penale che elenca i casi in cui si deve (non si può, si deve) procedere all’arresto in flagranza. Tra i reati per cui si “deve” arrestare non c’era il delitto di atti sessuali con minorenne (609 quater codice penale). Nella proposta di legge attuale chi commette atti sessuali con minorenni e viene sorpreso in flagranza non deve necessariamente essere arrestato se commette un atto sessuale di “minore gravità”. Le forze dell’ordine potrebbero trovarsi nella situazione di cogliere un pedofilo con i calzoni abbassati (o le gonne alzate) ma dovranno decidere, prima di arrestarlo, se quello che sta facendo è di gravità normale o minore del normale. E con i genii che abbiamo a ricoprire quel ruolo, posso solo immaginare..

Agente: Mani in alto! Si fermi!
Presunto pedofilo: Non sto facendo niente di male!
Agente: Ma sento i lamenti di una bambina!
Presunto pedofilo: No no guardi lei, ha ancora le mutandine.
Agente: La legge dice..
Presunto pedofilo: Lo so, e lei deve decidere se è un atto di minore gravità.
Agente: Appunto, e lei si rende conto di quello che sta facendo?
Presunto pedofilo: Certo, sto delicatamente appoggiando il mio uccello su queste simpaticissime labbra in miniatura.
Agente: Ma è una bambina.
Presunto pedofilo: La legge è legge. Guardi, ha ancora tutti i denti intatti e le gengive non sanguinano.
Agente: E quelle lacrime?
Presunto pedofilo: Piange di felicità, nessuno mai era stato così delicato e premuroso con lei.
Agente: I lividi?
Presunto pedofilo: Li aveva già.
Agente: In effetti ha ragione, lei è perfettamente in regola.
Presunto pedofilo: Ora ci lascia da soli? Che sto facendo anche il maestro gratis, le sto per spiegare il fenomeno delle eruzioni vulcaniche.
Agente: Bambina sei fortunata ad avere incontrato questo bravissimo signore, non trovi?
Bimba: N..(ouhmp)
Agente: Che fa?
Presunto pedofilo: Non so come ci sia finito il mio pisello nella sua bocca.
Agente: Da considerarsi atto di minore gravità?
Presunto pedofilo: Certo, e poi lei le ha fatto una chiara domanda alla quale la fanciulla ha fatto spontaneamente silenzio. Chi tace acconsente.
Agente: Ok, allora ho finito qui. Lei è proprio un brav'uomo. Gradisce una sigaretta?
Presunto pedofilo: La ringrazio!
Agente: Vuole anche accendere?
Presunto pedofilo: No no, fumo solo quando ho finito.
Kura

Sto finendo gli asciugamani.

[Clicca sulla foto]

Ok, è stato rasentato il ridicolo. Anzi, che rasentanto, è stato colpito fino a fargli uscire il sangue dalla bocca. Più che essere il solito post ""satirico"" questo è un testo di informazione bifrontale*:

1. Stavo a casa di un amico e stavo usando il suo computer per chattare con amici. Tra una battuta e l'altra ho usato il termine "ricchione" per burlarmi di un mio amico che mi aveva confessato di aver rinunciato ad una scopata facile. Lì mi è crollato il mondo addosso, non per il mio amico dall'altra parte del pc, ma per la sorella del ragazzo con cui stavo condividendo casa. Mi sono sentito dire "ma che fai?! metti CH invece che K? sei un soggetto!" e ho riso per 15 minuti filati, cadendo anche dalla sedia. Quando mi sono ripreso ho detto "Cicciola ma veramente fai?" pensando che mi stava prendendo per culo, causa il mio vecchio post sul blog. Mi ha risposto "ma sei scemo? marò sei proprio un soggetto, non usi mai le abbreviazioni, stai inguaiato." ..io..

2. Ministro dell'istruzione propone apertura delle scuole ad ottobre, proposta MOLTO intelligente! 1°) Saltano i 200 giorni per la validità dell'a.s., 2°) Gli alunni staranno per un altro mese per le strade con ciò che ne deriva, 3°) I docenti precari (che ora sono la maggioranza) perderebbero un altro mese di stipendio (+ 13^) - questo per risanere le finanze pubbliche?!?! Ma come siamo amministrati bene!!!!! E la gente ancora non capisce!!!

Aiutatemi ad asciugare il sangue.

*Piccola licenza bloggherina

Kura

mercoledì 2 giugno 2010

La Repubblica delle Banane.

E noi che la festeggiamo pure. Ovviamente non noi, dato che almeno la metà degli italiani ha passato questa giornata senza fare una beneamata minchia (cit.) e senza porsi, ma non c'erano dubbi, neppure la domanda perchè oggi non si fa una beneamata minchia?. E la risposta sarebbe stata: perchè oggi ricorre la festa della Repubblica Italiana. Ma, a spiegarlo ad un bambino, sarebbe stata che, vedi Cris, sessantaquattro anni fa c'era una guerra molto brutta dove tizi Biondi picchiavano o volevano picchiare altri tizi, tipo il nostro re, e le persone che comandavano il nostro Paese, tipo il nostro re, scapparono per paura di essere prese dai Biondi, e così allora tante persone, quando finì la guerra, fecero tutti insieme un gruppo - su facebook? no, si videro per strada - e decisero che nessun tizio che si faceva picchiare dai Biondi, o che aveva paura di farsi picchiare dai Biondi, ma anche che aveva solo paura di farsi picchiare da qualcuno in generale, poteva più comandare l'Italia, e allora nacque una cosa che si chiama la Repubblica, dove i tizi che comandano invece di farsi picchiare o di spaventarsi che qualcuno li possa picchiare, picchiano oppure se ne fregano che qualcun altro li voglia picchiare, ed è quello che noi festeggiamo. Al che Cris, il figlio della signora Caprapal, dall'alto della sua esperienza di bambino di nove anni, mi avrebbe potuto guardare e, con tutta l'energia da lui stupefacentemente posseduta  in corpo, avrebbe potuto - splut! - sputarmi una chilata di saliva in viso e, semmai, darmi uno schiaffo, come a dire ma che cazzo dici, idiota, noi festeggiamo l'avvento della più grande forma di democrazia esistente al mondo, in cui a comandare è il popolo, lo vedi che non hai capito un cazzo?, perchè poi, in fondo, è questo quello che insegnano nelle scuole. Mica stronzate.

Polkan