mercoledì 24 febbraio 2010

Me lo fa un pò più blu?

"Per me un caffè, un cornetto al cioccolato e una bottiglia d'acqua. Di che gusti ci sono i cornetti?"
"Abbiamo cioccolato, crema, marmellata, crema e marmellata e nocciola."
"Allora il cornetto alla nocciola, grazie."
"Certamente. Altro?"
"Si, certo. Per me un caffè macchiato bollente. Per te amore?"
"Una Lemon Soda."
"A lei una Lemon Soda. Nient'altro? Sicura?"
"E una pizzetta."
"Allora anche una pizzetta. Non mi dire niente, mi porteresti anche due bicchieri?"
"Non c'è problema. Un attimo che scrivo. Piz-zet-ta. Ok, a posto così?"
"Certo, grazie."

Ma non è così. Non è a posto, lo sapete entrambi, tu che sei solo un cameriere e lui che è un cliente, anzi il cliente. Ogni cliente è il cliente nel momento in cui si siede e ti chiama e tu sei il cameriere (se tu fossi un altro cliente, infatti, ogni cliente nel momento in cui chiama un cameriere sarebbe un rompiscatole, togliendoti A) la possibilità di chiamarlo tu e di tenerlo a tua disposizione e B) la possibilità di stare tranquillo e non cagare nessuno, visto che alza le mani, urla o comunque parla e si fa notare). Se sei il cliente è tutto perfetto: hai sempre ragione. Lo dice una legge mai scritta ma vivissima e molto più solida di un qualsiasi.. lodo Alfano, per dirne una. E poco importa se tu in quel momento stai pisciando nella ceneriera o stai giocando a freccette con i commensali del tavolo di fronte, se sei un cliente, ti siedi lì, paghi, e quindi hai ragione, tu lo sai e lo sanno anche i proprietari del bar, quindi sei un re, anzi il re.

"Mi scusi, cameriere!"
"Arrivo."
[30 secondi dopo]
"Finalmente."
"Si. Mi dica."
"Ho ordinato prima al suo collega. Arriva questa roba?"
"Oh si, eccolo, arriva."
"Ecco a lei. Caffè per il signore, cornetto a nocciola, acqua, caffè macchiato per lei, pizz.."
"Avevo chiesto di averlo bollente."
"Certo, e il suo è bollente."
"Non mi scottano le dita!"
"Per il suo bene. Vede, la tazzina è tiepida, è dentro che è bollente. E la Lemon Soda a lei. Sono sei euro e ottanta."
"Non mi brucia la lingua!"
"..."
"Voglio questo caffè più caldo."
"Va bene, glielo riporto. Intanto pagate a me, per favore?"
"Portami il caffè e ti pago."
"..."
"No, no, portami il caffè. Non ti do nemmeno un euro per un servizio così."
"Guardi, sono cinque euro e ottanta. Glielo offro io il caffè."

Se invece sei il cameriere, sei fottuto. Il limite di sopportazione, in termini di tempo, su cui puoi contare che un cliente aspetti che tu arrivi a portargli le seicentoquindici virgola otto cose che ha ordinato, varia (e per fortuna) dai cinque minuti scarsi ai dieci minuti, ma non undici, a undici ti fotti, lui si alza, va dal propretario del bar e chiede dove siano finite le sue cose. Tecnicamente non sono ancora neppure sue, non avendo neppure sborsato un centesimo, ed essendosi anzi seduto su una sedia di proprietà del bar, a spese del bar, pretendendo di ordinare delle pietanze a delle persone dipendenti del bar. Tecnicamente, ecco, il proprietario del bar dovrebbe poter dire tipo:

"Scusi ma lei chi è?"
"Ho ordinato mezz'ora fa al biondino, ancora non è arrivato nulla!"
"Ma perchè si agita? Tolga le mani dal bancone. Mi deve cinque euro e cinquanta."
"Cosa? Lei è impazzito."
"Vuole che chiami i carabinieri? Questa è violazione di proprietà privata. Ha anche sporcato il vetro, ma non importa, me ne dia dieci e farò finta di non aver visto."
"Ma che caz.."
"Fuori di qui!"

Ma in realtà il proprietario del bar se ne frega altamente di cosa faccia o non faccia un suo cliente, a meno che non disturbi qualche altro cliente, perchè ciò che (giustamente) interessa ad un proprietario di bar è che entrino soldi nelle sue tasche, e un cameriere è già pagato abbastanza per essere un cameriere, e se per difendere lui bisogna anche perderci dei soldi, meglio non averci il cameriere. E tu che sei il cameriere e sei un sottoposto devi andare a servirlo ed auto-metterti ancora più fretta, o altrimenti sarai tu ad aver violato una proprietà privata, e poi finisce come le partite di calcio, come Inter - Juventus del '98, che te lo ricordi ancora e ne parli ancora, tipo ora, e tu sei Ronaldo, corri, hai la palla, non sembra ci sia qualcuno che ti possa fermare, anzi si, arriva, è Iuliano, ma tu lo eviti, lui no, anzi ti punta, ti prende in pieno, ti ferma. Ecco, se succede così, e l'arbitro non fischia rigore, sei fottuto, dopo puoi lamentarti quanto ti pare, possono passare anche dodici anni a parlarne ancora, tu sei ancora fottuto, hai violato un domicilio.

Polkan

Nessun commento:

Posta un commento