venerdì 23 aprile 2010

La convinzione diffusa che le donne possano vivere solo sfruttando il proprio corpo.

1° Corollario alla convinzione diffusa: Se sei un cesso, non puoi vivere.
2° Corollario alla convinzione diffusa: Se sei un cesso, non esisti.
Corollario al corollario: Se sei un cesso, non puoi lamentarti se non ti caga nessuno.

E' tutto un gioco di ruoli. Il maschio lavora, la donna si lamenta. Non è maschilismo, no, per carità. Lungi da me esaltare un intero sesso non-dotato di ciò che serve per soddisfare i miei bisogni (e cioè, sostanzialmente, una vagina) e screditarne interamente un altro che, tutt'al contrario, sarebbe intelligente che io m'ingraziassi per ottenere, così, tra un post e l'altro, ciò che teoricamente esso (il sesso femminile) desidera che io desideri e che, senza bisogno di scrivere alcun post, riesce a farmi desiderare senza molti patemi (e cioè la vagina).
La realtà dei fatti è che la donna si lamenta per vivere e, se consideriamo un istante la definizione generica di lavoro, e cioè un attività produttiva che ha come scopo la soddisfazione dei propri bisogni individuali (e cioè un'azione necessaria per raggiungere il fine di vivere), possiamo tranquillamente dire che per la donna lamentarsi è un lavoro. Il che spiega anche perchè nessuna donna accetti di essere definita un essere lamentante, che poi non è altro che un riconoscimento intellettivo e valido del loro fare del lamento un lavoro. E' un pò come se chiamassi un medico essere medicante o un fabbro essere fabbricante o un pompiere.. solo che per loro non c'è differenza di lavoro, sono tutte così. "Non è vero, stai generalizzando". No, mia cara. La differenza sta nel grado di lamentele. Schopenauer direbbe che in alcune la loro consapevolezza del proprio essere un lamento è al grado massimo e in altre al grado minimo e in altre, che forse sono le peggiori di tutte, ad un livello intermedio, quello in cui non ti rompono il cazzo mai, non dicono una parola, fanno, fanno, fanno, fanno, poi, quando è il momento in cui tu vuoi solo stare tranquillo, che in tv c'è Inter - Barcelona e vuoi solo stenderti sul divano, grattarti le palle, bere una birra e soffrire per 90' intensamente come mai avevi sofferto prima, arriva e..? E cosa fa? Vuole pulire la casa. Oppure vuole parlare. Che è di gran lunga peggio di pulire la casa, se c'è Inter - Barcelona.
Allora il mio non vuole essere maschilismo, davvero. Odio i maschi, massa informe di incapaci a sfruttare le proprie doti fisiche e pratiche donategli da Natura e propensa all'uso smodato e a-criterio di un arnese dalle sopravvalutate doti sociali e spirituali (guardate che il cazzo non è nè un maestro nè un elisir di lunga vita) e repellente la capacità intellettiva (ma ricordate la storia dei gradi). Analizzando un pò la situazione, questi, se non sono prove schiaccianti, sono quanto meno buoni indizi:
- Il numero di donne nel mio vagone ieri in metropolitana, alle 9.30 del mattino (23 su 31).
- Il numero di donne che possiede una macchina.
- Il numero di donne che, possedendo una macchina, sa guidare.
- Il numero di donne che possiede un lavoro.
- Il numero di donne scelte alle olimpiadi di X materia, selezioni nazionali (1 donna contro 4 uomini).
- Il numero di donne.
Sono di più perchè non bastano. Se due uomini hanno una difficoltà, cercando di mettere in pratica le proprie capacità pratiche, la superano. Il primo gesto che vedo fare a mia madre quando si trova dinanzi ad un problema è prendere un telefono. Da una sola donna, così, diventano due. Ne chiameranno un'altra che, se proprio è una questione sempliciotta, ne parlerà con un'altra. Sono già quattro e il problema, semmai, è che una conoscente di mia madre si era lamentata di lei con un'altra (donna). Roba che un maschio si suiciderebbe alla prima ora se vivesse una vita da donna. E non posseggono un lavoro (sempre tener presente la storia dei gradi). Questa conversazione tra mia madre e le sue tre (?) amiche ne è la prova.
Non sanno cosa fare dalla mattina alla sera. Arrivano a sera dopo non aver saputo che fare per 12h e aver pulito e ripulito la casa in attesa del famigerato ed ormai incubo di ogni famgilia Qualcuno che prima o poi arriverà e mi immagino la sua faccia quando si accorgerà di essere stato atteso per decenni dalle famiglie di mezza Italia e, soprattutto, la faccia di mia madre quando si accorgerà che con tutti gli anni che sono passati è diventato un cesso e sbava dalla bocca pisciandosi nei calzoni. E allora affollano la metro. Eravamo io, due ragazzi che andavano all'università, un carabiniere, due uomini in giacca e cravatta che presumo andassero a lavorare e due non meglio identificabili uomini generici, assieme ad altri ventitre esseri umani senza pene. Chiacchieravano. Ridevano. Parlavano. Una signora, che non era manco tanto male, una di quelle che la guardi e sai già tutto della sua vita (piena di soldi, troia, falsa-moralista e con due figli), sale e si siede accanto a due sue amiche, dopodichè ho dovuto risparmiare al mio cervello la conversazione cercando di osservare di che colore diventasse il vetro all'entrata e all'uscita dei tunnel, dopo aver sentito un accenno di "Io me l'ero limata, ma poi c'era ancora una curva sull'unghia", di quegli accenni che ti fanno girare lo stomaco, spegnere le orecchie, bruciare i timpani e preferisci non sentirci più, mai più, e dargliela vinta, campassero come preferiscono, basta che non sento più.
Significa che una donna, nella sua vita, nasce e viene educata con l'idea di poter far tutto perchè alla fine potrà sempre ottenere ciò che le pare e questo perchè sa, metaforicamente e non, che le basta aprire le gambe per avere tutti ai suoi piedi (terminando la metafora). Ma se sei un cesso no. Se sei un cesso valgono i corollari alla convinzione diffusa. E sei con le pacche nell'acqua, metaforicamente. Ma, al di là della metafora, non lamentarti se non ti caga nessuno, vivi come un uomo, se hai il coraggio.

Nota: Successivamente alla scelta dei cinque vincitori nazionali, alle olimpiadi, gli organizzatori del concorso hanno indetto rapidamente una curiosa prova per constatare chi dei cinque avesse più peli. Ha vinto la donna.

P.s. A breve post contro gli uomini, abbiate fede.

Polkan

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