venerdì 18 giugno 2010

E' guerra, vol. 2.

Questa volta ero solo, e poi ero in camera mia, gli scudi erano chiusi perchè i miei cani, quando sono separati da una finestra, oppure quando si incontrano dopo che per un pò sono stati divisi di stanza, oppure semplicemente quando si fottono il mangiare tra loro, i miei cani si odiano e quindi, per non farli odiare rumorosamente per tutto il rione, chiudiamo gli scudi. Lo scarafaggio però si è intrufolato tra i centimetri di spazio che concede la mia finestra, poi si è intrufolato sotto gli scudi e, mentre io stavo in grazia di Dio riordinando la mia scrivania che era diventata il mio armadio, cercando di far diventare il mio armadio un armadio, e cioè un mobile che contiene vestiti e non aria come era fino ad un attimo prima, esce questo coso che questa volta non era così enorme, non so, forse perchè lo vedevo dall'alto verso il basso e non di faccia alla mia stessa altezza come l'altra volta, però camminava. Camminava fottutamente per la mia stanza e io sono saltato all'istante appena l'ho visto però senza dire nulla, tentendomi il classico "AAAAH" dentro, visto che ero da solo. Rifletto. Cazzo faccio? Faccio lentamente due passi indietro verso la porta come per non farmi notare e farlo restare fermo lì, a centro stanza, così corro in cucina, prendo il DDT e lo ritrovo lì e gli faccio pentire di essersi mosso, il bastardo. Però si muove ancora, cazzo. E se vado e non lo ritrovo? Potrebbe nascondersi ovunque. Una scopa. Mi serve una scopa. Naaa niente scopa, dove cazzo la trovo nella mia stanza? Ok, devo andare. Esco dalla stanza con uno scatto, chiudo la porta sperando che non la sappia aprire e corro in cucina, apro il mobile dove è riposto in maniera sgraziata Lui, il Santo Graal dell'insetto-mondo, il DDT, e mentre lo guardo provo un brivido intenso che mi pervade la spina dorsale, il cuore batte a mille, torno in stanza correndo con il DDT saldo in pugno e lo cerco dove l'avevo visto l'ultima volta. "CAZZO!". Non c'è. "E se si è infilato nel letto?" è il primo pensiero che faccio appena capisco che non c'è più. Non può finire così. Mi suicido. Qui. Ora. Devo tentare qualcosa. Qui i ricordi mi si fanno un pò confusi, dev'essere che ho guardato meglio, forse il coso ha fatto l'errore di muoversi e di farsi notare, sta di fatto che tolgo il coperchio allo spray e inizio a sparare come una mitragliatrice in Vietnam. Non si sente ma la mia bocca urla "aaaaaaaah" e la mia faccia diventa una faccia cattiva, come se davanti avesse Satana in persona o chi per lui, ma intanto lo scarafaggio tenta invano la fuga, non sa, non può sapere che lo spray può raggiungerlo ovunque e infatti lo fa, inizia a barcollare, tiro indietro il letto così da poterlo colpire meglio. Non mi rassereno quando inizio ad infierire su di lui spruzzando ancora secondi e secondi di spray velenoso prima sul suo dorso e poi sulla sua pancia. Lo lascio lì. Inerte o quasi, di certo agonizzante ed è come una battaglia vinta, ho il cuore che ancora batte, continuo a riordinare l'armadio come se non fosse successo nulla, poi mi seggo, tra quindici minuti inizia un torneo su Gioco Digitale, non ho molto tempo per scrivere il post, vado a prendere la paletta di là, ogni ombra, ogni rumore, qualsiasi cosa è per me uno scarafaggio ora e inizio a provare un profondo odio per quei fottutissimi esseruncoli rossastri, all'ultimo posto della catena alimentare. Lo prendo con la paletta guardandolo con indifferenza mentre dimena con le ultime forze le sue schifosissime zampe e lo getto con disprezzo nel water. Piscio e poi scarico.
Vi consiglio di evitare casa mia, scarafaggi, per i prossimi la morte non sarà così dignitosa.

Polkan

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