lunedì 8 marzo 2010

A wonderful world.

Voler stare, e più in generale voler accoppiarsi, con un essere umano di sesso opposto, è la cosa più naturale che ci sia in un uomo, molto più naturale della monogamia, per capirci. Se sei un uomo e provi a parlare di sesso alla prima donna che incontri, ti prenderà per un maiale, più probabilmente ti darà uno schiaffo, un calcio nelle palle, nei casi più estremi ti colpirà con lo spray al peperoncino, e tu lì come uno fesso a soffrire, e le avevi parlato solo di sesso. Ma gli homo sapiens sapiens (siamo anche noi homo sapiens sapiens, mi sa) di allora come facevano? E poi, chi è stato quell'homo così-poco-sapiens da far pensare per primo ad una donna che il sesso è un tabù? Non è un tabù il sesso, o almeno non dovrebbe esserlo. La prima cosa che Dio (io credo che quello che noi chiamiamo Dio sia in realtà solo il capogruppo degli angeli che, in stile elezioni, sia stato nominato loro capo temporaneo e che, in stile televoto, abbia raccolto tutti i desideri dei suoi colleghi e abbia creato il mondo e noi, e che da allora ci guardino tutti insieme sulla loro nuvola, davanti alla loro tv al plasma, con un paio di birrozze eterne e un barile senza fondo di pop corn, e intanto scopano) ha voluto donarci è stata il sesso. Ci ha fatti alti, con degli occhi, dei capelli, un meccanismo iper-complesso interno, una ragione, un istinto, e un sesso, a ciascuno a seconda della propria natura. Lui è ermafrodita. Il fatto che ci si ami deriva dalla scelta di, per farci a sua immagine e somiglianza, ma dovendoci dividere in maschi e femmine, dare ai maschi un pene e alle femmine una vagina. L'amore è, dunque, quel desiderio incontrollabile di ricongiunzione divina di ciò che forzatamente era stato separato (oppure boh).
E allora far sesso dovrebbe essere una cosa naturale, un atto trascendentale, magico, di ricongiungimento divino, eppure è, nei casi migliori, un mero piacere, ma molto più spesso è un dovere coniugale, un momento da ricordare, una cosa speciale da fare solo con la persona giusta. Ma ditemi: è più naturale far sesso o giocare a carte? E perchè allora giochiamo a carte senza nessun tipo di problema e facciamo sesso solo se arriva la man di Dio.. ops, Satana, ad addormentare le nostre coscienze? Giocare a carte è stato inventato da noi chissà quanti millenni dopo la nascita del sesso, e anche la danza, la musica, Amici di Maria de Filippi, la scuola, radio Deejay e il calcio (sebbene il calcio sia una metafora della perfezione, ricordatevene).
Se il mondo fosse come dico io tutti sarebbero liberi di scopare con chiunque, non ci sarebbe più la differenza di disponibilità tra maschi e femmine. Se una donna "allargasse le gambe" continuerebbe a trovare sette uomini già pronti a saltarle addosso, ma sarebbe finalmente così anche per gli uomini. Non esisterebbe più gelosia. Esisterebbe l'amore perfetto, imperituro, immutabile ed eterno, quell'amore perfetto che in questo mondo cercano tutti, ma che non esiste, perchè tutti vogliono far sesso ma non possono, e quindi tradiscono, tutti, e invece nel mio mondo ideale (ne ho un paio, se volete un giorno vi posso far fare un giro) esisterebbe, e le ragazzine sarebbero felici, e i ragazzini soddisfatti e diversi. Non esisterebbero i Tokyo Hotel (nulla da dire). E Facebook. E le seghe. Sarebbe tutto come una bellissima, immensa, interminabile partita di pallone (ve l'avevo detto "ricordatevene").

Kura: "Oi Polk, te la vieni a fare una chiavata?"
Polkan: "Ma quando?"
Kura: "Stasera. Sette-otto, credo. Oppure otto-nove?"
Polkan: "Alle sette. Ma chi siamo?"
Kura: "Io, tu, Alessia e la madre."
Polkan: "Vabbè, insomma una chiavatella così, niente di che."
Kura: "Eh si, non scopo da una settimana."
Polkan: "A chi lo dici. L'ultima volta è stata venerdì scorso, che ci siamo fatti quelle tre.."
Kura: "Ah si si. Spettacolo."
Polkan: "Ma la casa la prenoti tu?"
Kura: "Si si, vieni alle sei e mezza a casa mia, poi andiamo insieme."

Polkan

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