mercoledì 24 marzo 2010

Testamento (il)logico.

Nella seppur remota eventualità, paventatami dal Dottor Gelo, che io diventi un cyborg in un futuro più o meno prossimo, pensavo alle cose fondamentali da fare per non farmi trovare impreparato. In effetti la cosa è probabile quanto che adesso da qualche parte del mondo, tipo a casa mia, si apra un vortice spazio temporale che risucchi me e mi riporti indietro al 1426, per esempio. Sarebbe carino, ma è difficile. Non volevo farmi trovare impreparato, dicevo, quindi devo preparare qui un foglio con le cose che mi piacerebbe di più avere.
Prima di tutto l'età. Ci tengo. Bisogna che sia fatto in tempo, non mi va di ritrovarmi computerizzato in un corpo di un vecchio ottantenne decrepito, voglio essere figo, far paura, voglio che la gente veda arrivare Il Sommo, non un pensionato con la mania dei superpoteri. Ah si, i superpoteri. Questa, pensavo, è facile. Vorrei la lettura del pensiero e l'immortalità. Chi se ne importa di volare, di andare alla velocità della luce, spostare massi inspostabili, bruciare le cose, lanciare le ragnatele, diventare verde. Io voglio uscire di casa, accendere il mio sigaro computerizzato, indossando il mio cappotto elegante in stile killer solitario, le mie scarpe in pelle nere e il mio immancabile cappello alla Jigen, e voglio camminare, a passo lento, devo poter essere raggiunto da chiunque. Non voglio saper scansare i proiettili con un colpo di reni, ma sapere chi ha sparato quel proiettile, dove voleva mandarlo, se ha tirato preciso o no, se si è fatto male, se aveva paura o stava godendo, e anche se stava pensando alla moglie a casa o al bambino a scuola. Leggere nel pensiero è il superpotere più forte che esista. Sai già tutto, sai già cosa ti diranno, perchè, e cosa invece non ti diranno. E' l'onniscienza, quella di Dio.
E poi l'immortalità. Due superpoteri è un numero più che giusto visto quanti ne sono stati dati a Goku. Va be', sull'immortalità non sto qui a perdere tempo: perchè uno può voler essere immortale? Perchè così non può morire. Semplice. La coscienza che non potrai mai fallire tanto da annullare il fatto che tu esisti è il limite oltre la quale neppure esiste più un limite. Non c'è nulla che non si possa fare, perchè non si muore. Un immortale lo puoi fottere leggendogli nel pensiero, magari, ma non lo puoi uccidere, mai. Ma il Dottor Gelo inizi a costruirmi una casa, intanto. Una villetta magari, ma modesta, ma anche un appartamentino in centro va bene, purchè sia tutto mio e senza cose ultralusso. Un appartamentino in centro con una dozzina di uscite secondarie. Tutto qui. E mi prepari il mio disegno. Voglio i capelli lunghi, neri, lisci come la seta, e gli occhi chiari. Mi piacerebbe anche essere più alto, se possibile, e avere un fisico perfetto.
Ora un umano normale (uno di quelli che sanno che quando sarà il loro momento di morire, moriranno) si chiederà a che pro fare tutto ciò. Non lo so, il Dottor Gelo mi sembrava tanto convinto dell'idea per cui non ho potuto far altro che accettare. Intanto ho già eliminato cose tipo salvare il mondo, lottare contro il male, uccidere Freezer e cose di questo genere. Pensavo piuttosto a togliermi un pò di sfizi. In fondo che fa, chi ha detto che chi ha delle doti eccezionali deve metterle a disposizione dell'Universo, si può anche tenerle per sè. Questo me l'ha spiegato bene il Dottor Gelo. Mi ha detto che è così perchè c'è gente che nasce con delle qualità e altra no, quest'ultima è inferiore e bisogna lasciarla parlare e soffrire, sempre. Io gli credo, perchè lui mi ha sempre aiutato, vuole solo il mio bene, non mi ha mai mentito. Una volta per esempio eravamo a cena tra compagni di scuola e lui mi disse che quella ragazza che mi stava mettendo le mani nel jeans in realtà voleva recidermi il pene. Per fortuna me lo disse in tempo, mentre me lo accarezzava ancora. Io immaginai per un pò i pensieri di lei con il mio pene stretto tra le mani che pensava "bravo, non accorgerti di nulla, pollo" e intanto pregustava già l'idea di recidermelo con una qualche cesoia da giardino nascosta dietro la schiena. Per fortuna che il Dottor Gelo se ne accorse in tempo e riuscì a spiegarmelo mandandomi degli sms. E non solo! Dopo poco la prese e la portò con sè in bagno e gliene disse quattro. Scommetto che non penserà mai più di fare una cosa del genere, dopo l'intervento del Dottor Gelo. Tsk.
Mi sa che non sono adatto a fare il cyborg.

Polkan

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