sabato 13 novembre 2010

Frasi fatte.

Quando un essere umano esprime un giudizio critico su di un altro essere umano 'succer o patatrac', avrebbe detto credo mia nonna, nel senso che s'innesca un meccanismo a molla circolare, in cui una molla parte per merito di una spinta iniziale, che sarebbe il giudizio, però allungandosi allungandosi torna nel punto dove era partita, solo che poi riparte, cioè, continua, perchè poi finisce quando la forza che la molla aveva in partenza viene assorbita dal movimento e da non so cos'altro e la molla rallenta, 'molleggia' leggermente e poi si ferma, che fuori di metafora sarebbe il momento in cui sia il guidicante che il giudicato si dimenticano del giudizio e il problema smette di porsi, essendoci un qualcosa che sembrerebbe a tutti gli effetti essere un problema. "Non ascoltare le persone che ti giudicano, devi semplicemente credere in te stesso per quello che sei" - leggo da uno dei miei contatti su facebook -, strano che non abbia invece detto "ascolta le persone che ti giudicano: ci sarà un motivo", penso. Le persone sono così sicure di essere qualcosa di apprezzabile che il solo fatto che qualcuno possa giudicarle le fa rabbrividire: ma come?, dicono, come può uno che non è me giudicare me? me? cosa ho che non va? ma s'è visto lui?, dicono, probabilmente no, dico io, ma questo difficilmente toglie demerito alle tue schifezze, insisto. E qui sta il problema: cioè chi giudica Uno, in effetti, potrebbe tranquillamente essere molto più inguaiato di Uno, però nel momento in cui lo fa i suoi guai non pregiudicano affatto la veridicità del suo giudizio. Cioè: se Quasimodo avesse visto Rita Levi Montalcini nuda avrebbe esclamato "Per diamine!", lo garantisco, e si sarebbe girato dall'altra parte toccandosi furiosiamente il pene andato in necrosi, eppure sappiamo tutti quanto cazzo fosse brutto Quasimodo, però avrebbe avuto ragione, ecco, è qui che sarei voluto arrivare, che un imbecille può tranquillamente riconoscere un altro imbecille: non c'è ma ti sei visto che tenga. In fondo, cara persona nonapprezzabileaffatto che non sei altro, se qualcuno ti guarda e ride, tu non pensare di dar adito a risate come fossi un solletico, però magari controllati, potresti essere sicuramente un cesso o un imbecille.

Polkan

Nessun commento:

Posta un commento