martedì 28 giugno 2011

Don't be so sure.

Mi avvicino all'entrata e il barista mi vede, allora si gira e dice qualcosa alla ragazza, che lavora con lui, dopodichè si muovono entrambi e lui si avvicina al bancone e lei alla cassa, ma arrivo forse più in fretta di quanto pensasse, allora si ferma ancora all'inizio del bancone. "Cosa vuoi?", mi chiede sorridendo. "Non lo so, devo decidere", gli rispondo io. "Ah, sei indeciso" e ride ancora, dopodichè guardo il bancone, guardo il frigo con le cedrate, le Coca cola, le Sprite, le cedrate, i chinotti, le cedrate, i succhi di frutta, le cedrate, le cedrate e gli dico "Una cedrata". Sorride. "Me la metti in un bicchiere?", "Certo", mi fa, e avvicinandosi al frigo con il ghiaccio mi dice "Bicchiere con ghiaccio?", "Certo", e sorride contento. Il fatto che abbia una ragazza, proprio lì, che lavora con lui, che lui abbraccia e bacia, mi fa escludere in fretta l'ipotesi che sia gay e che io gli piaccia, per fortuna, ma così rimane solo l'ipotesi che sia la prima volta che fa il barista. Ieri, in un momento di ovvia incoscienza, gli vado vicino e, sorridendo gentilmente, gli chiedo "Un martini bianco con ghiaccio" e lui, la faccia subito seria: "Subito", e me lo fa: prende un bicchiere di grandezza assolutamente paragonabile ai bicchieri napoletani, ma, invece che riempire il bicchiere di ghiaccio e poi di Martini come fanno a Napoli, mette nel bicchiere due cubetti di ghiaccio e versa il Martini contando nella sua mente un'ipotetica quantità adatta di Martini da versare affinchè fossi soddisfatto io e risparmiasse abbastanza lui, finendo così per riempirmelo fino a quasi la metà. Quantità rivelatasi presto insoddisfacente. Oggi la missione era versare la cedrata in un bicchiere con del ghiaccio. Inizia: prende un bicchiere di plastica, con su scritto Keglevich. Mi auguro non abbia mai versato a qualcuno qualcosa di così buono come una cedrata in questo bicchiere, oltre me, perchè fa veramente schifo. Come secondo passo versa la cedrata nel bicchiere e si accorge che questa non arriva che a metà. Che disdetta. Risolve la situazione mettendo cinque, sei o non so, cubetti di ghiaccio. Me lo porge e gli dico, come ieri, "Sono alla zona wi-fi, ti riporto io il bicchiere", e lui mi risponde "Certo", con lo sguardo tipico di quello che la sa lunga e che sa riconoscere subito un cliente affidabile da un cliente non affidabile, ma si capisce tranquillamente che in realtà è lo sguardo tipico di chi non ha mai avuto un cliente vero e che, essendo io il primo a chiedergli qualcosa di più di un ghiacciolo, sono sicuramente il suo primo, ufficiale, cliente affidabile. Così mi fa "Certo" e si gira, tranquillo che questo bicchiere sarà di ritorno al suo bancone tra non più di mezz'ora.
Aggiornamento delle 22.30: rinsavisco e gli chiedo un caffè macchiato.

Polkan

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