lunedì 27 dicembre 2010

Frasi fatte.

E' una figata parlare per frasi fatte, perchè qui non c'è trippa per gatti, ma ambasciator non porta pene e - non c'è due senza tre - l'erba del vicino è sempre più verde. Quello che sfugge, però, è che le frasi fatte possono tranquillamente non significare nulla e non si ha ragione solo perchè ne si sfoggiano tre o quattro tutte assieme: ci sono un sacco di 'due' senza 'tre'. Il due esiste da molto molto prima che esistesse il tre. Da ben infiniti numeri prima. Mentre senza l'uno, il due non l'avrebbero mai immaginato. Oppure si sarebbe chiamato comunque 'due', ma sarebbe stato il primo numero e il tre comunque sarebbe esistito solo dopo. Oppure si sarebbe comunque chiamato 'due' ma sarebbe stato il terzo numero, mentre il tre sarebbe stato il secondo, tipo, ma in quel caso ci sarebbe stato sempre chi avrebbe detto non c'è tre senza due e comunque non sarebbe andato bene. Il due senza tre c'è, mentre il due senza uno non c'è. Il proverbio giusto è non c'è due senza uno. Ti immagini?

Ciao Karl, ho fatto compere.
Beh grande.
Ho fatto anche jogging, grazie alle compere.
Mitico. Come sempre non c'è due senza uno.

No. La conversazione tipo è:

Ciao Karl, sono uscito con Jessica.
Ah, si? Bravo.
Sono uscito anche con Sarah.
Bravo, ti tieni in forma.
Ora c'è Samuel che ci prova con me.

E a questo punto c'è sempre il genio che se ne esce con beh, non c'è due senza tre. Voi abolitelo. Cancellatelo dagli amici.

Polkan

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