martedì 31 agosto 2010

Si sapeva.

Amore, noi dobbiamo parlare.

Dimmi, Caro.

Penso che tu abbia un altro.

Ah, pensavo fossi tu..

No, tu.

Si è che pensavo.. fa niente, dicevi?

Dicevo: un altro. Amore, penso che tu mi tradisca.

Cosa te lo fa pensare, Caro?

E' da un mese che non facciamo più l'amore. E poi prima non mi chiamavi mai Caro.

Pensavo ti piacesse.

E' così, ma --

E allora dov'è il problema?

Tu non capisci.

Ah, era qui che volevi arrivare. Io non capisco mai niente.

Non ho detto questo.

Ma l'hai pensato.

No, ho solo detto che adesso non capisci.

Si, l'hai indubbiamente pensato. E' questo che pensi di me?

Amore, io --

Che sono una cretina? Che non capisco quello che dici?

No. Non lo penso.

.....

Dovresti iniziare a calmarti, Jessica.

Adesso mi chiami per nome, bravo.

Non dovevo?

Sai cosa c'è?

No, cosa c'è?

Tu non sai proprio niente di me. Della casa. Dei bambini.

Siamo sposati da sedici anni.

Sei sempre fuori. Il lavoro il lavoro il lavoro. E io? E noi?

Non lavoro da una settimana.

Ieri tua figlia ha parlato!

Lo so, c'ero.

Sai cosa ha detto?

Certo, ha detto "pappa".

No! No Caro! Ha detto "dov'è papà?"

.....

Capisci? Ha chiesto del padre.

Nostra figlia ha un anno.

E' stata l'altra.

L'altra ne ha diciotto. E poi è un maschio.

E l'altro giorno?! L'altro giorno sei rientrato a casa alle quattro. Io non ce la faccio più di questi tuoi comportamenti.

Era pomeriggio, Jessica.

Devi dirmi cosa ci nascondi.

Nulla, cosa vuoi che ti nasconda?

Lo devi a me, a Micheal e a Sam.

Non ho nulla da dire, non vi nascondo nulla!

Fuori da questa casa!

Ma --

Mia figlia non crescerà con un uomo come te!

Come me?

Come te.

Cos'ho io che non va?

Ho detto fuori!

.....

F U O R I !

[Sbam]



Hey, Tom? Si, via libera. Il pollo è andato.

Polkan

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