sabato 5 marzo 2011

Comunicato apolitico n°1.

Sembra quasi parlare di zombie, parlare dei nostri parlamentari. Da un pò la sensazione di un'isola deserta nel mezzo del Pacifico in cui zoccole e truffatori e porci vanno a trascorrere coi loro pari la propria vita. Il Parlamento dico. Da un pò questa sensazione. Perchè poi la trascorre davvero tutta la propria vita, la maggior parte di loro, e comunque ne esce con una pensione assicurata per sempre. Non il minimo. Cazzo il minimo della pensione è quattrocentocinquantotto euro al mese e c'è gente che ha lavorato nella propria vita e si trova a riceverla. Questi, zombie reietti dal Terzo Stato, prendono il massimo della pensione. Che non so quant'è, ma è il massimo. Dopo due anni e mezzo di mandato, com'è come non è, arriva la pensione. Il massimo della pensione. A vita. Alla domanda "Ci vuole dire quanto guadagna?", del quotidiano Il Riformista, nel maggio 2010, Rocco Girlanda, deputato Pdl, risponde: "La risposta più ovvia a questa domanda è: 5mila euro al mese netti. Quello è lo stipendio. Poi ci sono altre voci, che riguardano il sostentamento e il rapporto tra eletti e elettori. Anche i dipendenti di un’azienda hanno le spese pagate se vanno in trasferta. Certo, il Parlamento rimborsa in modo forfettario, ma se uno fa quattro conti si accorge che i rimborsi coprono ciò che il deputato spende per la segreteria e per il soggiorno". Ora, chiunque sia un mio parlamentare, che riceva cinquemila euro al mese netti più rimborsi vari. Qualsiasi sia il suo nome. Di qualsiasi schieramento politico sia. Ma anche qualsiasi sia la sua forma fisica e razza intergalattica. Deve. E dico deve. Rispettare la mia e la sua costituzione. Detto questo: stare in Iraq non si può fare. La nostra costituzione ce lo vieta. Cito:

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali  rivolte a tale scopo".

Dice ripudia. Questa è la spiegazione di tale Massimo Rendina: "Il termine "ripudio" e non "rinuncia" alla guerra implica la condanna di ogni propaganda bellicistica, di dottrine che esaltino o giustifichino la guerra, e la condanna della guerra, in particolare di aggressione, ovunque ciò avvenga". Dice come strumento di offesa alla libertà. Così spiega invece tale Antonio Cassese: "la proscrizione della guerra di conquista, non solo in relazione al nostro Paese, ma all'offesa dei diritti di tutti i popoli, ovvero a riconoscimento dell'intangibilità delle loro libertà e indipendenza." E continua Massimo Rendina: "Ciò non significa che si debba imporre (con la forza) i  principi liberal-democratici ad altre comunità statali, ma che si possa (e si debba) arrivare a tale risultato mediante, soprattutto, il 'solidarismo internazionale'". E insomma che l'Italia non può imporre la democrazia in uno Stato in cui questa non esiste. E questo perchè a) non è affatto detto che la democrazia sia la forma di Stato migliore; e b) ogni Stato è libero ed indipendente ed ha il diritto di fare il cazzo che gli pare. Ecco. Mi spiace sconsacrare un pò questo momento, ma credo renda bene l'idea. Ogni Stato è libero ed indipendente ed ha il diritto di fare il cazzo che gli pare. La nostra costituzione è contro la guerra. Ogni tipo di Guerra. E al massimo possiamo combattere (stronzi, senza nessun tipo di armi) perchè non ce ne siano, di guerre. E allora perchè andiamo in Iraq a fare la guerra? Eh? Ad importare la nostra democrazia? Perchè? Siamo sicuri che vivrebbero meglio? Fatemi capire: gli importiamo proprio la stessa stessa democrazia nostra? Uguale? Ah cazzo, saranno felici. Non avete pensato che è per questo che vi uccidono i marines? Forse la nostra democrazia fa cagare, dico. Non la vogliono. Se la volessero noi gliela potremmo spiegare e loro se la prenderebbero da soli. Quanti altri Stati esistono al mondo in cui non vige la democrazia? In cui vi è dittatura asfissiante? Andiamo a portare la democrazia negli Stati di tutto il mondo allora, no? Perchè non andiamo a importare democrazia in Africa? E in Cina? Cos'è, della Cina ci caghiamo addosso? Ci facciamo il G8 con la Cina. Perchè tanto chi se ne frega se il loro dittatore si fotte i culi di miliardi di cinesi - che, per inciso, scappano qui, quindi forse stanno veramente con le pezze al culo. Illustratemi: qual'è la differenza tra l'Iraq, l'Afghanistan, e tutti i Paesi del mondo che non hanno la democrazia e combattono per avere il diritto di avere un sacrosanto diritto? Forse. Dico forse, non iniziate. Forse è perchè in quegli Stati non c'è il petrolio? Non è che invece di andar lì a esportare democrazia. Che nell'idiozia dell'atto sarebbe un fatto di cui essere orgogliosi, se non altro. Non è che andiamo ad importare benza? Va bene eh. Chiedo. Ma allora il problema è doppio: perchè importiamo benzina dall'Iraq e me la fate pagare 1.60€ al litro? Avete idea di quanto sia 1.60€ per ogni litro di benzina? Va bene. Non ditemi più che andate a fare una missione di pace. Ditemi Andiamo lì a rifornirci di benza e quando tornate fatemela pagare 50 cents al litro. Poi perdonatemi. Cosa significa "Missione di Pace" se andate lì già con i fucili e le granate? Aspettate no? Andate con il rosario e la Bibbia e quando vi prendono a pallottole sui fianchi scappate e dalla volta dopo gli comunicherete via web cam. Non funziona che tu vai a fare una missione di pace, un tizio ti spara perchè non desidera che tu gli imponga la tua missione di pace e allora tu lo uccidi e uccidi tutti gli altri che sembra vogliano fare come lui. Essere attaccati e rispondere uccidendo, è guerra. Esattamente guerra. Non pace.

Non è politica. Semplice lavoro dell'intelletto umano.
Polkan

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